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Repubblica-Bologna-Scuole superiori, saltano i progetti E la Regione ricorre alla Consulta contro il decreto Moratti

La Provincia denuncia le conseguenze dei tagli agli organici degli insegnanti su percorsi personalizzati e ore di recupero Scuole superiori, saltano i progetti E la Regione ricorre alla ...

29/04/2004
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la Repubblica

La Provincia denuncia le conseguenze dei tagli agli organici degli insegnanti su percorsi personalizzati e ore di recupero
Scuole superiori, saltano i progetti
E la Regione ricorre alla Consulta contro il decreto Moratti
ILARIA VENTURI


SI salvano le ore di lezione, ovviamente. Ma saltano i progetti, i percorsi personalizzati, le ore di recupero e di vigilanza per la sicurezza all'interno delle classi: il tempo dedicato agli studenti al di là dei programmi e delle interrogazioni. Non solo. I docenti saranno costretti a correre da una scuola all'altra, gli studenti vedranno entrare in classe ancora più docenti e per poche ore. Ed è alto il rischio di sovraffollamento delle prime classi. Dopo aver protestato per i tagli al tempo pieno, la Provincia alza di nuovo la voce. Questa volta denunciando i "tagli" e i nuovi disagi nella scuola superiore. Mentre è allarme per le materne (ad oggi non c'è risposta per 32 nuove sezioni richieste in provincia di Bologna e per la conversione di 21 sezioni da part-time a tempo pieno) e si riapre, con un nuovo ricorso, il conflitto istituzionale tra la Regione e il Ministero all'istruzione.
L'assessore Mariangela Bastico lo aveva più volte annunciato: se il ministro non ritirerà il decreto sulla scuola primaria, più volte contestato da genitori e insegnanti, faremo ricorso. E così è stato. Da viale Trastevere non c'è stato nessun ripensamento. In viale Aldo Moro il presidente e l'assessore alla scuola hanno perso la pazienza. E così l'Emilia Romagna, la seconda Regione dopo il Friuli guidato da Riccardo Illy, ieri si è rivolta ancora una volta ai giudici per chiedere di fermare l'intervento del governo sulla scuola.
Era già successo con il primo ricorso presentato dalla Regione contro la Finanziaria del 2002 che tagliava pesantemente i posti degli insegnanti. La Corte Costituzionale, a gennaio, aveva dato ragione all'Emilia Romagna dicendo non solo che il ricorso era motivato, ma che di competenza delle Regioni doveva essere l'organizzazione della didattica e del personale. Il decreto Moratti non ne ha tenuto conto prescrivendo, per le scuole materne, elementari e medie, gli anticipi di iscrizione, l'organizzazione del personale docente, i piani di studio, gli orari delle lezioni, del tempo mensa e delle attività facoltative. "Il tutto - contesta l'assessore Bastico - senza tenere in alcun conto le competenze della Regione e delle autonomie scolastiche sancite dalla Costituzione e precisate dalla sentenza della Corte Costituzionale. Il decreto Moratti è incostituzionale". L'assessore allarga le braccia: "Purtroppo il ministro ha ritenuto procedere comunque, al punto di creare enormi difficoltà nella gestione dei docenti e pesanti problemi per le famiglie a cui le scuole non sono in grado di dare prospettive certe". A proposito di certezze, è di nuovo protesta sugli organici. Dall'organismo provinciale per il miglioramento dell'offerta formativa (a cui partecipano l'assessore provinciale Beatrice Draghetti, i dirigenti e i responsabili degli enti locali) arriva una nuova presa di posizione contro la riforma Moratti e i tagli delle cattedre. La scuola superiore perde 258 posti in Emilia Romagna. A Bologna saranno invece solo tre i posti mancanti. Ma solo per effetto delle cattedre portate a 18 ore (eccetto latino): questo farà mancare, denuncia l'organismo provinciale, "qualsiasi flessibilità dell'orario settimanale degli insegnanti", che saranno totalmente impegnati a fare lezione senza potersi dedicare ad altri progetti per la scuola. E poi "l'organico è sottodimensionato rispetto alla crescita di oltre 800 ragazzi" e nelle medie "non viene garantito il bilinguismo". Le conclusioni sono critiche: "Le promesse della Moratti si manifestano sempre più inconsistenti e prive di copertura economica". Sulla scuola sono ora chiamati in causa i parlamentari. Lunedì l'assessore Bastico incontrerà gli onorevoli dell'Emilia Romagna. Il 10 maggio, in Provincia, è convocato il Forum della scuola bolognese.