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Repubblica-Bologna-Superiori, bocciato uno su dieci

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15/07/2005
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la Repubblica

Pagina IX - Bologna
Marcheselli, direttore Csa: oggi non è certo l'impegno sul recupero dei debiti formativi
Superiori, bocciato uno su dieci
Il record di respinti nelle scuole Bassi e Minghetti
Sono 158 i non promossi al Belluzzi soprattutto nel biennio
ILARIA VENTURI


UN esercito di bocciati nelle scuole. Ora ci sono i numeri, diffusi dal Csa ai sindacati. Alle superiori di Bologna e provincia devono ripetere l'anno 2.548 ragazzi, il 12 per cento dei frequentanti le prime quattro classi. L'incremento è di appena l'1% rispetto all'anno passato, ma preoccupano i picchi nelle seconde classi (il 21% in più) e nelle quarte (più 30%). Al punto che il direttore del Csa suona un campanello d'allarme. E chiede ai presidi di dedicare al problema una conferenza dei servizio a settembre. Sono parole pacate e costruttive, le sue. "Inutile la ricerca di capri espiatori", taglia corto. "Il problema è che gli scrutini di fine anno confermano un livello di insuccessi scolastici tale da creare preoccupazioni anche in relazione a un trend in aumento che, se confermato, non può essere sottovalutato". Anche perché accanto ai bocciati ci sono quelli promossi con "debito formativo" (un tempo erano i rimandati a settembre): sono il 40 per cento. "Mentre era chiaro l'impegno estivo del ragazzo rimandato in passato agli esami di riparazione - fa notare Paolo Marcheselli - meno certo oggi è l'impegno sul recupero dei debiti formativi, sicuramente più sfuggenti all'attenzione di tutti". I dati riguardano i bocciati scuola per scuola. Vediamo i licei: 118 bocciati alle Laura Bassi (erano 94 nel 2004), quasi la metà in prima; 85 bocciati al Minghetti, concentrati nei primi tre anni (erano 58 l'anno scorso, ma c'è da dire anche che è aumentato il numero di studenti); 79 al Sabin (55 nel 2004); 66 al liceo Copernico (di cui 39 in prima); 61 al liceo artistico, di cui la metà in prima (il doppio rispetto all'anno precedente); 60 al Fermi (43 nel 2004); 35 al Galvani. Anche negli istituti tecnici e professionali l'aumento si è fatto sentire: 158 bocciati al Belluzzi (erano 131 l'anno scorso), soprattutto nel biennio (57 in prima, 45 in seconda); 125 alle Aldrovandi Rubbiani (qui sono diminuiti, erano 171 nel 2004); 104 al Manfredi Tanari (erano 114 nel 2004); 97 al Pier Crescenzi-Pacinotti (63 nel 2004); 89 al Luxemburg (75 nel 2004); 70 al Fioravanti (55 nel 2004); 60 al Serpieri (la metà in prima e circa il doppio rispetto al 2004); 53 all'Istituto d'arte. Alle Aldini sono 182 i bocciati al tecnico contro i 202 dell'anno precedente, e 60 al professionale contro i 75 del 2004. Numeri che i presidi non sottovalutano. Marcheselli chiama in causa famiglie, enti locali, Università. "C'è un parallelismo tra l'insuccesso scolastico e il disagio giovanile che trova le proprie origini fuori dalla scuola.
Penso allora al contributo che potrebbero dare le facoltà di scienze della formazione, sociologia, di psicologia". La scuola, conclude, "è disponibile a fare la propria parte". Ma non da sola.
Lo ripete anche Nara Orsi (Cgil): "Nella crescita delle nuove generazioni c'è una responsabilità collettiva". Mentre Patrizia Prati (Cisl) azzarda un'ipotesi: "Con la riforma è stato fatto credere che tutti dovevano fare il liceo, invece non è così per tutti".