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Repubblica-Bologna-Tempesta di e-mail sulla Moratti

LA SCUOLA NEL CAOS Diecimila messaggi all'ufficio regionale. Il numero è quello degli studenti che il ministero non ha riconosciuto Tempesta di e-mail sulla Moratti La protesta d...

22/05/2004
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la Repubblica

LA SCUOLA NEL CAOS
Diecimila messaggi all'ufficio regionale. Il numero è quello degli studenti che il ministero non ha riconosciuto
Tempesta di e-mail sulla Moratti
La protesta dei genitori per gli insegnanti che mancano
"Chiederei che le materne pubbliche fossero considerate un diritto e non un peso"
"Vorrei che le classi affollate fossero sintomo di disagio e non di efficienza"
ILARIA VENTURI


DIECIMILA e-mail contro la Moratti, quanti gli alunni in più nelle scuole dell'Emilia Romagna, invisibili agli occhi del ministero all'istruzione che non ha concesso gli insegnanti necessari. La protesta dei genitori ora corre via Internet. Prima di farsi sentire, non più in forma virtuale, il 26 maggio dalle 17.30 alle 20, davanti all'ufficio scolastico regionale in piazza XX Settembre con una nuova manifestazione.
I tagli degli insegnanti e dei bidelli stanno mettendo in crisi le scuole. E sale la tensione. Ieri mattina gli studenti del liceo Fermi hanno occupato la scuola: "Un atto dimostrativo - spiegano i ragazzi - a sostegno della lotta iniziata dai docenti contro il taglio delle cattedre che mette a rischio la continuità didattica". Protestano i genitori che hanno iscritto i figli in prima elementare alle Giordani: 31 iscritti, una sola classe concessa. Gli esclusi? Dovranno cambiare scuola. E poi ci sono le classi sovraffollate, composte con la calcolatrice in mano, come vuole la Finanziaria Tremonti che taglia considerando i bambini dei semplici numeri. Il caso più emblematico è a Grizzana Morandi: in una prima media sono stati inseriti 24 bambini, di cui due con handicap grave e 14 stranieri di cinque nazionalità diverse.
Insomma, il disagio a poco meno di un mese dalla fine della scuola, cresce. Per questo la rete Gasp (genitori attivi per la scuola pubblica) ha lanciato l'iniziativa dell'invio di diecimila mail, già cominciate a partire da ieri, alla dirigente dell'ufficio regionale Lucrezia Stellacci. Prima della manifestazione a cui hanno già aderito il Coordinamento a difesa del tempo pieno, i Ds, i comitati dei genitori, i sindaci di Grizzana, Marzabotto e Granarolo. Nel testo della mail, che si trova in www.pongoepeggy.it, genitori e insegnanti chiedono la scuola che vogliono. Che non è quella modello-Moratti. Ecco alcuni passaggi: "Io vorrei una scuola dove le classi affollate siano un sintomo di disagio, non un indice di efficienza; vorrei che la scuola dell'infanzia pubblica fosse considerata un diritto; credo in una scuola dove il tempo pieno è un modello didattico e formativo; ritengo che l'integrazione e il sostegno siano dei valori non dei costi; credo che il primo compito della scuola sia formare dei cittadini consapevoli non dei consumatori o dei lavoratori; gradirei che il ministero accogliesse le mie richieste con la stessa convinzione con cui pubblicizza, senza rispettarli, i miei diritti di scelta". Le richieste sono le stesse, più docenti, per voci diverse. Ieri i ragazzi del Fermi si sono presentati a scuola alle sei e mezza del mattino, sono entrati chiudendo i cancelli con delle catene (poi tolte all'arrivo della polizia), e hanno occupato la scuola per una mattina svolgendo una assemblea con la dirigente e alcuni professori. La sera prima oltre trecento genitori e studenti del liceo si erano ritrovati alla sala Serenella, "purtroppo senza la preside" - hanno rilevato gli stessi genitori delusi dall'assenza - , per discutere dei tagli. Altro caso, altre famiglie preoccupate per il futuro scolastico dei figli. Alle Giordani è stata concessa una sola prima nonostante le 31 domande. Così è stata formata una classe da 22 bambini, con due disabili, uno molto grave. Agli altri nove, quasi tutti di stradario, alcuni con fratelli più grandi già iscritti, sono state proposte le scuole Don Bosco, dove però non sarà garantito il tempo pieno a tutti. Un genitore ha già iscritto il figlio a una scuola privata. Gli altri saranno presenti alla manifestazione. "C'è il disagio degli esclusi - fa notare un genitore, Marco Bertoni - ma anche la preoccupazione di chi è stato preso per il sovraffollamento della classe. Un assurdo, questa riforma è fatta sulle nostre spalle e sono i nostri figlia pagarne le conseguenze".
SEGUE A PAGINA V