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Repubblica-Bologna-Tempo pieno negato a 2000 famiglie

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06/04/2004
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la Repubblica

Pagina III - Bologna
Ieri mattina il problema organici è stato discusso all'ex provveditorato. Protesta dell'assessore Draghetti
Tempo pieno negato a 2000 famiglie
Boom di richieste, ma il ministero non manda gli insegnanti
Non saranno accolte le domande aggiuntive di 46 classi elementari e 31 medie
"Non abbiamo notizie sulle materne e sull'integrazione per i disabili"
ILARIA VENTURI


IL tempo pieno alle elementari e alle medie non ci sarà per tutti: quasi duemila famiglie rimarranno senza. Ad oggi il ministero all'Istruzione ha confermato gli organici solo per le classi a tempo pieno esistenti. Non saranno accolte invece le domande aggiuntive per il prossimo anno: 46 classi in più alle elementari e 31 in più alle medie negli istituti della provincia di Bologna. Il boom del tempo pieno rimane a secco di insegnanti. Ai bambini non mancherà la scuola, ma dovranno accontentarsi di trenta ore settimanali.
Alla prova degli organici crolla l'imponente campagna promozionale sulla scuola modello Moratti: le famiglie invitate a scegliere il tempo scuola che preferivano per i loro figli non saranno accontentate.
Gli organici per Bologna sono stati discussi ieri mattina al tavolo dell'organismo provinciale per il miglioramento dell'offerta formativa che comprende, oltre al Centro servizi amministrativi (ex provveditorato) e all'assessorato alla scuola della Provincia, i rappresentanti delle conferenze territoriali (dirigenti scolastici e amministratori). L'assessore all'istruzione Beatrice Draghetti parla di "forte preoccupazione" espressa all'incontro. Dopo la protesta della Regione, si fa sentire la Provincia.
Domani uscirà la presa di posizione ufficiale dell'organismo con un documento contro il taglio delle cattedre. "Ad oggi la libertà di scelta garantita alle famiglie è stata disattesa - commenta l'assessore candidato dell'Ulivo alla presidenza di palazzo Malvezzi - Si è tanto detto ai genitori di chiedere il tempo scuola che volevano e poi questo non sarà garantito per tutti. Non è possibile. Le scuole hanno cercato di interpretare le domande delle famiglie e hanno fatto proposte realistiche, non gonfiate. Per questo noi chiediamo che tutte le richieste siano soddisfatte". Beatrice Draghetti non nasconde il suo disappunto: "Abbiamo fatto un lavoro imponente con le conferenze territoriali per conoscere le esigenze delle scuole, non siamo andati a passeggio. Ora il ministero deve tenere conto di queste richieste". I tempi sono stretti, entro il 20 aprile dovranno essere chiusi gli organici per le elementari. "Noi faremo il possibile per ridiscutere questi organici. La richiesta presentata dal Csa, escludendo il tempo pieno che non viene dato, si avvicina ai bisogni del territorio. Ma non si può andare sotto: non si possono, per esempio, accorpare le classi intermedie delle superiori, vanno salvaguardate le scuole di montagna. E, ripeto, non possono rimanere fuori, come è ora, tutte queste richieste di tempo pieno e prolungato". La situazione è ancora più grave se si considera l'aumento degli studenti nelle scuole bolognesi: 1480 alunni in più, 600 nelle scuole superiori. Un aumento che richiederebbe almeno altri 40 posti aggiuntivi. E nel conto mancano le materne: il Csa di Bologna ha chiesto di convertire 21 sezioni part-time in tempo pieno e di aprire altre 30 sezioni a tempo pieno.
"Non abbiamo ricevuto nessuna informazione sugli organici alle materne - dichiara preoccupata l'assessore - e non ci hanno detto nulla sull'integrazione dei docenti per i ragazzi disabili: la provincia di Bologna ha già il minor numero di ore di sostegno. Speriamo che la situazione non si aggravi. Come organismo continueremo a vigilare".
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