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Repubblica/Bologna: Tra scuole e istituzioni cooperazione paritaria

E´ urgente, invece, un nuovo modello di governo dei problemi sul territorio, non più basato sulla pretesa dovuta collaborazione della scuola, ma sulla "cooperazione paritaria" tra questa e tutti gli altri soggetti

30/04/2006
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la Repubblica

LA LETTERA
IVANA SUMMA *
La querelle tra il vicesindaco Scaramuzzino e le scuole, riguardante il problema delle tossicodipendenze, ha evidenziato la persistenza di un modello di rapporti vecchio ed inefficace.
Purtroppo si continua ad ignorare che, ormai da cinque anni, le scuole sono autonome ed agiscono in modo da trovare un equilibrio tra obiettivi nazionali fissati dal governo ed obiettivi locali, individuati insieme agli enti come comuni e province. Questi ultimi non possono continuare a progettare i loro interventi pensando genericamente ai problemi delle scuole, senza invece, pensare e progettare insieme alle scuole.
Inoltre, nelle scuole, le scelte educative e didattiche spettano al collegio dei docenti che mette a punto, all´inizio di ogni anno, un progetto educativo e didattico. Il Piano dell´offerta formativa è frutto di scelte "ragionate", effettuate anche con il contributo del Consiglio d´istituto. Il collegio dei docenti e il preside, dunque, non decidono da soli.
Nel progetto d´istituto tutte le scuole utilizzano le risorse del territorio, a cominciare da quelle messe a disposizione dagli enti locali e non solo. Tuttavia, non si può chiedere alle scuole di recepire acriticamente, in ogni fase dell´anno scolastico, tutte le attività progettate da altri soggetti, anche se sono soggetti istituzionali e hanno responsabilità e competenze negli stessi ambiti. Le scuole sono letteralmente sommerse da richieste di collaborazione e adesione che ignorano totalmente la progettualità scolastica. Gli insegnanti e i dirigenti scolastici non possono essere accusati in modo gratuito di indisponibilità ad affrontare i problemi o addirittura di ignorarli . E´ urgente, invece, un nuovo modello di governo dei problemi sul territorio, non più basato sulla pretesa dovuta collaborazione della scuola, ma sulla "cooperazione paritaria" tra questa e tutti gli altri soggetti. La governance di cui gli enti locali fanno vanto deve concretizzarsi in un metodo di lavoro concertato in tutte le sue fasi. Forse, le scuole conoscono più da vicino e in modo professionalmente competente i problemi dei giovani e per questo chiedono di essere ascoltate.
* preside del liceo Minghetti