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Repubblica/Bologna: Un tutor per ridurre gli abbandoni

Nell´università molto impegno viene profuso per attrarre studenti, ma non per accompagnarli nei percorsi di studio

21/11/2007
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la Repubblica

DARIO BRAGA*

Nell´università molto impegno viene profuso per attrarre studenti, ma non per accompagnarli nei percorsi di studio. Anche da questo dipendono ritardi e abbandoni. La condizione di essere laureati per accedere alla magistrale preoccupa giustamente gli studenti, ma la soluzione non è dare loro la possibilità di iscriversi in debito di esame. Le lauree specialistiche sono piene di studenti fantasma, che non frequentano perché devono ancora sostenere esami delle triennali. Un ritardo che accresce i costi per le famiglie (il «fuoricorso» nella magistrale costa caro) e che penalizza la valutazione ministeriale dell´Ateneo. Che fare piuttosto? E´ indispensabile curare l´inserimento delle matricole nel metodo di studio universitario che, a differenza di quanto avviene nelle scuole superiori, si fonda sull´autonomia dello studente. A questo scopo serve un «tutorato di prima accoglienza» che instradi allo studio in itinere e aiuti a sostenere tutti gli esami entro l´anno solare.
I ricercatori (più vicini per età agli studenti) potrebbero essere interessati a contribuire a questa forma innovativa di tutorato. Si può proporre loro di intercettare le matricole, dove i numeri lo consentono, fin dal loro affacciarsi alle porte dell´Università per aiutarli nella organizzazione di un percorso di studio («pacchetti di esami», ad esempio).
Questa attività extra va retribuita, e la forma più adatta è quella di finanziamenti personali ad hoc per la ricerca scientifica.
Si otterrebbe così un risultato molteplice: 1) assistere gli studenti nel momento critico dell´impatto con l´università, 2) aumentare la possibilità di completare i percorsi di studio nei tempi canonici, 3) incentivare l´attività di ricerca in Ateneo, e 4) mostrare ai più giovani e alle famiglie che l´impegno è riconosciuto e sostenuto. Un we care che, di questi tempi, non sarebbe poca cosa.
(*Professore della Facoltà di Scienze)