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Repubblica. Bologna: Una frattura tra il centro e le scuole

L'intervista

18/03/2006
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INTERVISTA
«LA Stellacci ha creato una frattura tra l´amministrazione centrale e le scuole. Non la sentiamo vicina, anzi l´assurdo è che continua a porsi come nostra controparte».
Domenico Altamura, presidente del Collegio dei dirigenti della provincia di Bologna, rappresenta il sentimento di rabbia dei suoi colleghi dopo la circolare della Stellacci sull´emergenza supplenze.
Altamura, che clima si vive con questa nuova emergenza.
«Brutto. Tra l´altro, con una circolare del genere ciascuno si sentirà autorizzato a dire: sciogliamo le file. Così si spaccano i docenti, si rischia di dare risposte diverse alle famiglie».
Cosa vi aspettavate dalla dirigente regionale?
«Avrebbe dovuto chiamarci e dirci: siamo senza soldi, cosa facciamo? Il fatto che non ci siano i soldi non è colpa sua, ma del governo. Invece no, ha preferito burocraticamente scaricare su di noi la responsabilità di ledere due diritti: quello all´istruzione, se non nominiamo il supplente, quello dei lavoratori, se non li paghiamo. La circolare è frutto di uno spirito ragionieristico di cui la scuola non ha bisogno. A questo punto chiediamo che la Stellacci la ritiri. Per trovare insieme una soluzione».
Come vi comporterete senza soldi per i supplenti?
«Il diritto all´istruzione sarà prioritario».
Ma è vero che le scuole hanno ancora soldi in cassa?
«Non è vero, si tratta semmai dei contributi dei genitori che non possono essere utilizzati per pagare gli insegnanti. Ci sono scuole che non hanno più soldi per pagare i pennarelli e la carta igienica, questa è la situazione».
Alle materne la Stellacci suggerisce di utilizzare il personale interno per i primi cinque giorni di assenza.
«Questo non me lo aspettavo. Non si può fare e lo sa bene chi conosce la scuola. Se indirettamente voleva dirci di ridurre le 40 ore per fare le sostituzioni allora il nostro no è assoluto. Anche alle elementari si cerca il supplente dal primo giorno, c´è un accordo sindacale ed è previsto del contratto del 2002. La Stellacci dimentica che le poche ore in più degli insegnanti sono già utilizzate per il recupero e l´inserimento degli stranieri. Dove stanno altrimenti i soldi per queste attività? Sono diritti conquistati, non si torna indietro, ne va del futuro dei giovani».
(il. ve.)


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