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Repubblica-Bologna-Una stangata da 621 euro per mandare il figlio a scuola

I libri costeranno il 5% in più, zaini alle stelle. Federconsumatori: "Acquistate nei supermercati" Una stangata da 621 euro per mandare il figlio a scuola La Coop Adriatica ...

27/08/2005
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la Repubblica

I libri costeranno il 5% in più, zaini alle stelle. Federconsumatori: "Acquistate nei supermercati"
Una stangata da 621 euro per mandare il figlio a scuola
La Coop Adriatica propone sconti tra il 10 e il 15% fino al 1 ottobre
VALERIO VARESI


Arriva puntuale dopo le vacanze, tra fine agosto e i primi di settembre. Quella del corredo scolastico (libri compresi) è la prima stangatina d'autunno che annuncia una gragnola di altri rincari. Quest'anno, annunciano Federconsumatori, Adoc, Codacons e Adusbef, ogni famiglia dovrà sborsare 621 euro per mandare i figli a scuola: 36 in più rispetto al 2004. Di questa cifra, 289 euro serviranno per i libri (+5%) e ancor più, 332, per il corredo comprendente zaino, quaderni, diario, astuccio e tutto il resto. In questo caso l'incremento è stato ancora più rilevante, vale a dire il 7%.
"Si tratta di dati nazionali confermati anche nella nostra città - spiega Maria Grazia Galli, presidente di Federconsumatori Bologna - dove gli aumenti, come in tutti i grossi centri, sono forse anche superiori alla media. Ai cittadini - continua Galli - noi consigliamo di evitare di acquistare i prodotti di marca reclamizzati durante i programmi televisivi per bimbi e ragazzi o legati ai protagonisti dei cartoni animati. Evitando le 'griffes' si può risparmiare anche il 21% senza rinunciare alla qualità. Inoltre, i prodotti di marca hanno subito ritocchi anche più consistenti del 10%-15% rispetto agli altri".
L'altro consiglio delle associazioni dei consumatori è di fare acquisti nei supermercati o negli ipermercati, mediamente meno cari delle cartolerie, anche se quest'anno i ritocchi sono stati più consistenti nelle grandi rivendite rispetto alle più piccole con qualche eccezione. Una è rappresentata dalla "coop Adriatica" che ha lanciato una campagna contro il caro scuola in 12 supermercati e 7 ipermercati della regione con sconti del 15% sui testi scolastici (il 10% per i non soci) e per la cancelleria (dal 29 agosto al 24 settembre). Alcuni esempi di rincari tratti dalle indagini delle associazione dei consumatori? Un astuccio pieno costa mediamente 17,90 euro nei supermercati e 22 nelle cartolerie con incrementi rispettivamente del 20% e del 16%. Un diario costa 9,90 (+21%) nei supermercati e 11,90 (+15%) nelle cartolerie, un quaderno 1,60 (+7%) e 2,10 (+5%), uno zaino di marca 43 (+10%) e 49 (-4%), uno zaino medio 25,90 (+15%) e 35 (+6%), un astuccio con 12 matite colorate 5,30 (+4%) e 7,50 (+4%). Per avere un'idea di quanto sia rincarato il materiale scolastico basti pensare che un astuccio pieno nel 2002 costava 9 euro nei supermercati (oggi 17,90), un diario 4,50 (9,90), un quaderno 0,90 (1,60), uno zaino di marca 33 (43), uno zaino medio 14,90 (25,90), un astuccio con 12 matite colorate 3,80 (5,30).
I libri non sono da meno. "Quest'anno - afferma Andrea Nanni dell'omonima libreria di via de' Musei - ci sono stati aumenti medi tra il 6% e il 7% al punto che ormai oltre la metà delle classi delle scuole bolognesi superano il tetto di spesa fissato dal ministero dell'Istruzione. Il guaio è che gli editori stanno anche lentamente distruggendo il mercato dell'usato cambiando ogni anno le edizioni. Se fino a quattro o cinque anni fa su 15 volumi adottati almeno 13 potevano essere riciclati con sconti del 40%, ora è possibile farlo solo su 4 o 5 testi".
Tuttavia, ai libri e al corredo scolastico sempre più cari, si aggiunge ormai stabilmente un'altra voce di spesa che è diventata una sorta di tassa di iscrizione scolastica: il contributo volontario delle famiglie per il materiale didattico-amministrativo, dizione sotto la quale sono inclusi gessetti, lavagne, fogli, fotocopie e tutto ciò che riguarda il funzionamento della scuola. "Quattro anni fa erano pochissimi gli istituti che chiedevano tale contributo, variante dai 20 ai 40 euro ad alunno - racconta Andrea Graffi portavoce del comitato "Genitori attivi per la scuola pubblica" - ma adesso non c'è scuola che non chieda di mettere mano al portafogli. Addirittura, questa del cosiddetto 'contributo volontario', è divenuta una voce fondamentale del bilancio". E considerando una media di 900 alunni per istituto, la quota sborsata dai genitori oscilla da un minimo di 1200 a un massimo di 3600 euro.