Repubblica/Firenze: Scuola e università, il giorno della lotta
Parte alle 9 da piazza San Marco il corteo di studenti medi, universitari e ricercatori contro i tagli della 133 e il ddl Gelmini. Sempre qui fino alle 10,30, si tiene il presidio dei lavoratori della Flc-Cgil
Gaia Rau
I primi ad annunciarla sono stati gli studenti delle superiori, una settimana fa. Ma la manifestazione, in partenza da piazza San Marco alle 9 (di venerdì 8 ottobre) che invaderà il centro di Firenze ha assunto col passare dei giorni una dimensione molto più vasta, arrivando a coinvolgere universitari, ricercatori e, in generale, l’intero mondo della conoscenza, unito come non succedeva dall’autunno di due anni fa contro i tagli del governo all'istruzione e alla ricerca e in particolare contro il ddl firmato da Mariastella Gelmini.
In San Marco si riuniranno anche i lavoratori della Flc Cgil: insegnanti e personale tecnico amministrativo di scuole, università e centri di ricerca che aderiranno allo sciopero di un’ora (la prima delle otto in programma a intermittenza fino a settembre) indetto dal sindacato all’inizio di ogni turno di lavoro. Il loro presidio durerà fino alle 10,30; un altro, in contemporanea, si svolgerà a Careggi di fronte alla facoltà di Medicina. Mentre le cooperative che prestano il loro servizio in appalto per l’università saranno in assemblea dalle 7,30 alle 9.
Sempre da piazza San Marco partirà il corteo (attese almeno 2 mila persone), con un percorso che attraverserà probabilmente piazza della Libertà e viale Matteotti per poi tornare verso via Cavour, da lì raggiungere attraverso via Cerretani la stazione di Santa Maria Novella e terminare in piazza Bambine e Bambini di Beslan, davanti alla Fortezza da Basso. Previsti disagi alla viabilità.
In testa ci saranno gli studenti medi: Uds e Rete dei collettivi, i primi a lanciare l'appello alla mobilitazione sulle tematiche della scuola. Dietro di loro gli universitari e i ricercatori, impegnati in una settimana di mobilitazione contro i tagli della legge 133/2008 e contro il ddl Gelmini che, se dovesse essere approvato dalla Camera (il 14 la discussione), abolirà la figura del ricercatore di ruolo, oltre a rivoluzionare il sistema di governance degli atenei. Al corteo hanno annunciato la loro presenza anche i Giovani del Pd.
Una manifestazione che si annuncia come un ritorno, in grande stile, della grande ondata di proteste di due anni fa che vide coalizzati docenti, studenti, universitari e famiglie proprio contro la legge 133 appena approvata. "Il nostro obiettivo è proprio questo - fa sapere John Gilbert della Flc Cgil - partire dalla lotta dei ricercatori, che è la nostra punta di diamante, e farla diventare la lotta di tutti: studenti, lavoratori stabili e precari, docenti, tecnici amministrativi, contro gli attacchi del governo all'intero settore della conoscenza