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Repubblica-Palermo-All'asilo a 2 anni? In Sicilia è impossibile

Quattromila i bambini iscritti "sotto età" alla scuola dell'infanzia. Ma rischiano tutti di restare fuori All'asilo a 2 anni? In Sicilia è impossibile Lunghe liste d'attesa, niente ...

16/03/2004
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la Repubblica

Quattromila i bambini iscritti "sotto età" alla scuola dell'infanzia. Ma rischiano tutti di restare fuori
All'asilo a 2 anni? In Sicilia è impossibile
Lunghe liste d'attesa, niente bus e mense: così fallisce la riforma
In cantiere un ulteriore taglio degli organici Nelle medie e superiori seicento posti in meno
Diminuiscono anche gli insegnanti di sostegno, nonostante l'aumento dei disabili
SALVO INTRAVAIA


Bambini a scuola sotto età? In Sicilia sarà pressoché impossibile. Oltre 10 mila famiglie hanno chiesto di utilizzare uno dei cavalli di battaglia (l'anticipo) della riforma Moratti, ma per i figli sarà difficile trovare posto negli istituti statali. Tra tagli agli organici, lunghe liste d'attesa e Comuni impreparati ad accogliere le novità, nella scuola primaria (ex elementare) solo due famiglie su tre verranno accontentate, mentre per la materna le possibilità si riducono quasi a zero.
Sulla base dei numeri forniti ai sindacati dai tecnici del ministero dell'Istruzione nel corso degli ultimi incontri romani, per gli alunni che compiranno sei anni entro il 28 febbraio 2005 (i "primini") alla Sicilia dovrebbero andare 253 cattedre in più, che potranno dare un posto solo a 4 dei 6 mila "primini" iscritti nelle statali. Le cattedre che si renderanno libere per effetto del calo demografico saranno tagliate (237 posti in meno), mentre il nuovo assetto "laboratoriale" che abolisce i moduli (tre insegnanti in due classi) rischia di far saltare l'attuale organizzazione didattica. Quella cioè che, lasciando libere per alcune ore le insegnanti di dedicarsi a singoli gruppi di alunni, secondo Leonardo Saguto, coordinatore provinciale dei dirigenti scolastici della Cgil Scuola, "garantiva la possibilità di prevedere attività aggiuntive per i bambini in difficoltà e allo stesso tempo di potenziare gli altri. Adesso ? continua il sindacalista ? la qualità dell'offerta formativa potrà solo scadere". Chi non troverà posto nelle scuole statali potrà solo rivolgersi alle paritarie che fanno parte del cosiddetto servizio pubblico non statale.
Per la scuola dell'infanzia sono state censite nell'Isola circa 4.100 iscrizioni di bambini che compiranno tre anni entro febbraio dell'anno prossimo. Il ministero, per il 2004-2005, ha previsto lo stesso numero di maestre dell'anno in corso, senza un solo posto in più. Con liste d'attesa lunghissime (6.300 piccoli siciliani, secondo il ministero, solo l'anno scorso), con organici bloccati e senza intese tra Ufficio scolastico regionale e Comuni, che aspettano i fondi per attivare i "servizi strumentali aggiuntivi" (trasporti, mense, attrezzature e personale specializzato), l'anticipo alla materna non si potrà attivare. "Soprattutto per le grandi città ? dice Saguto ? è una risposta assolutamente inadeguata alle esigenze della popolazione".
Assieme all'avvio della riforma, al ministero si stanno attrezzando per l'ennesimo taglio agli organici. Per effetto della Finanziaria di due anni fa dovranno saltare in Italia altri 12.600 posti. A farne maggiormente le spese saranno le scuole medie e superiori. In Sicilia sono previsti circa 600 posti in meno, 424 dei quali solo al superiore. Per fare quadrare i conti, oltre al taglio dei posti derivante dal calo degli alunni ipotizzato dal ministero ? che l'anno scorso però in Sicilia sbagliò le previsioni per le scuole superiori ? tutte le cattedre (che finora potevano avere anche meno di 18 ore, con le rimanenti destinate alle supplenze) verranno ricondotte a 18 ore settimanali. A pagare il prezzo più salato (36 posti in meno solo nell'Isola) saranno gli insegnanti di Lettere e Latino nei licei scientifici e in quelli socio-psico-pedagogici.
Inoltre, a fronte di un continuo aumento degli alunni portatori di handicap che in due anni hanno aumentato la loro presenza nelle scuole italiane del 12 per cento, gli organici di sostegno saranno limati. Il taglio sui posti in deroga al rapporto di un insegnante ogni 138 alunni effettuato quest'anno sarà confermato anche per il prossimo, con una perdita in Sicilia di 89 posti.
I sindacati, che hanno proclamato uno sciopero per il prossimo 26 marzo, dicono: "Questi numeri si commentano da soli".