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Repubblica/Palermo: Bidelli, nuovo taglio saltano ottocento posti
sindacati accusano: la categoria sempre più precaria
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D´Agostino: "Per risparmiare si perde in termini di quantità e qualità del servizio
«PROSEGUE la decimazione della categoria a cui assistiamo da anni». E´ il commento di Enza Albini, della Cgil, all´ennesimo taglio agli organici di bidelli e personale di segreteria che si abbatterà in Sicilia il prossimo settembre. Un taglio che i sindacati regionali della scuola stimano in 700/800 posti per i soli collaboratori scolastici. Con certezza lo schema di decreto interministeriale sugli organici del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) dello scorso 26 aprile prevede nell´isola un taglio di 167 posti cui occorre aggiungerne altri 700/800 che scaturiranno dalle modifiche (tutte in diminuzione) alle tabelle che assegnano i collaboratori scolastici alle scuole in relazione al numero degli alunni.
A titolo di esempio, tutte le scuole elementari, medie e gli istituti comprensivi con meno di 525 alunni saranno costretti a fare i conti con un bidello in meno. Stessa cosa per i licei con più di mille studenti. A Palermo e nei grandi centri siciliani quasi tutti i licei classici, scientifici e socio psico-pedagogici (gli ex magistrali), presi letteralmente d´assalto negli ultimi anni, si trovano i questa condizione. «Alla fine a pagare è sempre la scuola - commenta rammaricato Salvatore D´Agostino, preside dello scientifico Galilei - Le cose cambieranno quando si capirà che la scuola non è una spesa corrente ma un investimento».
Ma avere a disposizione meno bidelli cosa significa? «Meno personale per la vigilanza degli alunni, più difficoltà nell´assicurare le pulizie, le attività pomeridiane e i cosiddetti progetti - spiega D´Agostino - . Per risparmiare 50 si perde 200 in termini di qualità e quantità del servizio».
Quella dei collaboratori scolastici è forse stata la categoria più tartassata dal governo Berlusconi. La Finanziaria del 2003 ha previsto un taglio del 3 per cento per tre anni, poi c´è l´accantonamento per gli ex cococò e l´esternalizzazione del servizio di pulizia cui possono ricorrere le scuole. «Nella sostanza è stato perseguito l´obiettivo di rendere sempre più precaria la categoria - continua Albini - senza tenere conto che la scuola dell´autonomia ha bisogno di bidelli. Le altre figure, cococò, cocoprò e ditte di servizi, non ricoprono tutte le mansioni dei bidelli e la scuola può solo soffrirne», dice la sindacalista Cgil.
s. i.