Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Repubblica-Palermo, da domani tutti in classe. Ma non è sicuro

Repubblica-Palermo, da domani tutti in classe. Ma non è sicuro

La campanella squilla per 204 mila studenti nella provincia. Con incertezze su banchi, sedie, docenti e bidelli Lista d'attesa nelle materne Palermo, da domani tutti in classe. Ma non...

22/09/2004
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

La campanella squilla per 204 mila studenti nella provincia. Con incertezze su banchi, sedie, docenti e bidelli
Lista d'attesa nelle materne
Palermo, da domani tutti in classe. Ma non è sicuro
SALVO INTRAVAIA


Scuola materna a ranghi ridotti e lunghe liste d'attesa per i bambini di età compresa fra tre e cinque anni. Alunni che cambiano anche tutti i docenti per effetto dei tagli agli organici. Bidelli in perenne stato di agitazione e scuole che rischiano di esplodere per le carenze igieniche. Palestre che mancano e edifici scolastici inadeguati, istituti a caccia di aule, barriere architettoniche insormontabili e doppi turni che riappaiono come un incubo. Ecco come si prospetta l'avvio dell'anno scolastico a Palermo. Domani, secondo il calendario scolastico regionale, tutti i 204 mila alunni della provincia di Palermo saranno seduti dietro i banchi. E, a parte la pressante richiesta di arredi proveniente dalle medie Pertini e Boccone e dall'Einstein, come si inizia? "La situazione critica - dice Salvatore Cecala, presidente del Consiglio scolastico provinciale - si registra alla scuola materna, dove in alcune realtà per carenza di posti il servizio non può partire". Un mese fa il Comune annunciava l'apertura di ben 24 sezioni predisponendo locali e arredi, ma le maestre per avviare le lezioni deve metterle a disposizione lo Stato. E con i tagli al personale messi a segno dal ministro Moratti quest'anno se ne potranno attivare soltanto alcune. Niente scuola materna all'istituto comprensivo (di materna, elementare e media) Principessa Elena, ad Altarello di Baida. "Abbiamo chiesto tre sezioni a tempo normale, ma non abbiamo ottenuto nulla", dichiara il preside Filippo Romano. Lunghe liste d'attesa e nessuna nuova apertura anche all'istituto comprensivo Mattarella, a Bonagia, che di sezione ne aveva chiesta una sola. "Nel nostro istituto la scuola materna non c'è mai stata, malgrado gli abitanti del quartiere richiedano ormai da tempo il servizio"", dice la preside Erminia Rizzo. Deluse le aspettative anche della elementari Perez e Villagrazia e dell'istituto comprensivo Tomasi di Lampedusa. Il servizio si riduce anno per anno. Quella di Palermo è una delle province italiane con la percentuale più alta (51 per cento contro il 10 per cento della media nazionale) di sezioni a tempo ridotto (orario 8-12, anziché 8-16). C'è poi il papocchio delle cattedre di 18 ore settimanali per tutti i docenti, varato con la Finanziaria di due anni fa.
Lezioni ai nastri di partenza con i bidelli (esecutori scolastici) in agitazione in 90 scuole. Allarme del preside Aldo Zanca, dello scientifico Cannizzaro, e dei colleghi dell'elementare Partanna Mondello e del comprensivo Falcone allo Zen. Niente palestra alla media D'Acquisto, nei pressi della Cala, dove permangono barriere architettoniche insormontabili e difficoltà al Cannizzaro, dove la Provincia si sta adoperando per ripristinare un atrio interno. In cerca di aule i liceo scientifico Galilei e il Quinto istituto magistrale di via Fichidindia a Brancaccio, che quest'anno ha fatto registrare un vero boom di iscrizioni. "Quello dell'edilizia è il problema più pressante - dice Roberto Tripodi, presidente dell'Asas, associazione delle scuole autonome - entro il 31 dicembre oltre metà delle scuole non sarà ancora adeguato alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro". Si parte con i doppi turni allo scientifico Croce. E i docenti di sostegno sono troppo pochi: 59 ogni 100 disabili in provincia di Palermo, contro i 76 della provincia di Messina.