Repubblica/Palermo: Disoccupati in età da pensione via dalla scuola mille precari. La scure dei tagli su docenti e assistenti over 50
Il provveditore "Cancellate tutte le 250 supplenze di Lettere alle medie del 2008" L´Ufficio scolastico occupato da tecnici e insegnanti Sciopero della fame di due precari
SALVO INTRAVAIA
Si estende la protesta dei precari della scuola. Agli assistenti di laboratorio, che dall´altro ieri a Palermo presidiano l´Ufficio scolastico provinciale (l´ex provveditorato agli studi), si sono aggiunti ieri mattina i docenti. Mentre a Trapani, sempre ieri mattina, un centinaio di insegnanti ha occupato gli uffici del provveditorato.
In questi giorni di fine agosto, i precari della scuola sono tutti attanagliati dalla stessa paura: perdere il lavoro. Perché, anche se precario, un posto è sempre un posto e gli oltre mille stipendi in meno che la scuola palermitana pagherà dal prossimo mese di settembre ad altrettanti supplenti rischiano di trascinare nel baratro migliaia di famiglie. Dalle nostre parti, vista anche la carenza storica di industrie, piccole e medie imprese, la Pubblica amministrazione è sempre stata una ciambella di salvataggio per l´occupazione. E da quando gli enti locali non bandiscono più concorsi la scuola era stata una buona valvola di sfogo. Ma adesso occorre fare i conti con la coppia Tremonti-Gelmini che in tre anni faranno saltare in Sicilia 10 mila posti. Un duro colpo per la classe sociale siciliana più rappresentativa: quella borghesia impiegatizia che in alcuni casi tramandava il posto da padre in figlio.
Insomma: il mega taglio agli organici del personale scolastico, voluto dal governo nazionale, in provincia di Palermo rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sociale. Tra coloro che in queste ore protestano per la perdita del lavoro ci sono pochissimi giovanotti alle prime armi. Il grosso è formato da persone che hanno spento da parecchi anni quaranta candeline e diversi cinquantenni. È lo stesso provveditore agli studi, Rosario Leone, che descrive la geografia dei precari. «Tra i docenti, i giovani (età compresa tra 30 e 39 anni) rappresentano il 30 per cento circa dei precari. Il grosso (il 60 per cento circa) - continua Leone - è formato da persone tra i 40 e i 49 anni e un buon 10 per cento supera i 50 anni». Tra il personale Ata gli over 50 sono di più (il 30 per cento) con alcuni bidelli sulla soglia dei sessant´anni.
Per rendersene conto basta fare capolino nei saloni dove da qualche giorno si assegnano le supplenze per il prossimo anno scolastico. Le teste canute di coloro che hanno da tempo oltrepassato la fatidica soglia dei quarant´anni e le decine di donne con bambini al seguito sono più eloquenti di tante parole. I primi (dallo scorso 24 agosto e fino a venerdì) sono stati gli assistenti amministrativi, gli assistenti tecnici e collaboratori scolastici. Poi toccherà ai docenti: dal 28 agosto.
Intanto, Giacomo Russo e Francesco Paolo Di Maggio, i due assistenti tecnici palermitani rimasti senza incarico, sono al secondo giorno di sciopero della fame e promettono di «non mollare fino a quando non si troverà una soluzione».
Secondo i primi conteggi effettuati dagli impiegati del ufficio scolastico provinciale di Palermo le supplenze in meno rispetto al 2008/2009 saranno oltre mille e trecento. Solo a titolo di esempio, basta citare la situazione dei docenti di Lettere della scuola media. «L´anno scorso - spiega il provveditore, Rosario Leone - abbiamo assegnato circa 250 supplenze, quest´anno neppure una». Il perché è presto detto. La riforma Gelmini ha ridotto di due ore l´insegnamento di Italiano, Storia e Geografia in prima media: quanto basta per creare decine di perdenti posto e cancellare tutte le supplenze.
(ha collaborato
Marco Di Bernardo)