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Repubblica-PAlermo-Giro di vite, scuole private a rischio

Il ministro annuncia un decalogo di requisiti che a Palermo pochissimi istituti paritari possiedono Giro di vite, scuole private a rischio ...

12/08/2004
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la Repubblica

Il ministro annuncia un decalogo di requisiti che a Palermo pochissimi istituti paritari possiedono
Giro di vite, scuole private a rischio


Nuove regole per gli istituti paritari? In provincia di Palermo la maggior parte delle scuole private rischia di chiudere i battenti. Compresi tanti piccoli istituti cattolici che da qualche anno tirano avanti tra mille difficoltà. Se le novità annunciate dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, dovessero trasformarsi rapidamente in norme, in città e in provincia potrebbero continuare l'attività pochissime scuole.
Questi i punti del decalogo del ministro. Numero minimo di 8-10 alunni per classe. Revoca della parità scolastica per i corsi incompleti (quelli dove non risulta attivata una o più classi di uno stesso corso) e niente classi articolate, cioè i bienni comuni a più indirizzi di studio. Frequenza minima obbligatoria (così come per gli alunni delle scuole statali) per l'ammissione a scrutini ed esami di maturità. E ancora, giro di vite su "ottisti" e candidati esterni, il vero business negli ultimi due anni per le scuole non statali siciliane. Per gli "ottisti" (o "saltanti per merito") non sarà più sufficiente la promozione in quarta con almeno "otto" in tutte le materie per accedere direttamente alla maturità, saltando l'ultimo anno. Secondo le intenzioni del ministro, questi studenti modello, che appaiono in sovrabbondanza nelle private e pressoché assenti nelle statali, dovranno essere promossi con "otto" in tutte le materie anche al terzo anno, con la media del "sette" al termine dei primi due anni e non riportare alcun debito formativo in tutto il quinquennio.
Pugno di ferro anche nei confronti dei privatisti. Niente più commissioni composte da soli esterni, così come oggi, ma solo in casi eccezionali. Numero massimo di privatisti che non superi, per ogni classe, il 50 per cento degli interni e comunque non superiore alla ricettività della classe certificata dall'Ufficio d'igiene.
Se queste regole fossero già in vigore, cosa ne sarebbe delle scuole non statali siciliane? "Lo sbarramento sul numero minimo degli alunni per classe - dice Carlo Pezzano, presidente regionale dell'Aninsei (l'associazione dei gestori delle scuole private laiche) e gestore dell'istituto paritario Maritain - sarebbe un disastro. Costerebbe la chiusura a molte scuole, non solo laiche ma anche cattoliche". Quest'anno, infatti, esclusi gli istituti provinciali (linguistici) e regionali (d'arte), hanno funzionato a Palermo 41 scuole private, che hanno attivato 94 corsi di indirizzi diversi, alcuni dei quali serali e pomeridiani.
In molte classi il numero degli alunni è stato notevolmente inferiore al minimo che intende prescrivere la Moratti e, in alcuni casi, addirittura nullo. Questo solo sarebbe sufficiente a costringere alla chiusura il 70 per cento dei corsi e, in parecchi casi, intere scuole. Le nuove regole ridimensionerebbero il fenomeno degli esterni e costringerebbero a chiudere quasi tutti i corsi serali e pomeridiani per lavoratori, spesso con alunni solo nelle quinte classi. Pezzano non cista. Anzi sostiene che "il ridotto numero di alunni per classe rende possibili percorsi di studio realmente individualizzati, specialmente per i tanti alunni che non sono riusciti a inserirsi nelle scuole statali".
s. i.