Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Repubblica-Palermo-I bidelli non saranno più statali

Repubblica-Palermo-I bidelli non saranno più statali

SALVO INTRAVAIA Hanno messo in crisi le scuole palermitane rifiutandosi di imbracciare la scopa. Adesso, do...

24/01/2004
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

SALVO INTRAVAIA


Hanno messo in crisi le scuole palermitane rifiutandosi di imbracciare la scopa. Adesso, dopo anni di battaglie legali, proteste e manifestazioni, per gli esecutori scolastici (130 provinciali e 800 comunali) passati tre anni fa dal Comune e dalla Provincia allo Stato con la qualifica di bidello si profila la definitiva chiusura della vertenza: torneranno alle dipendenze degli enti locali di provenienza. La Corte d'appello si è appena pronunciata sul ricorso presentato dalla direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale contro la prima sentenza del giudice del lavoro che due anni fa riconobbe il diritto di non svolgere le pulizie a tre ex dipendenti provinciali, Campanella, Rossi e Marchesano.
Il dispositivo della sentenza non è stato ancora depositato, ma già se ne conosce il contenuto. La Corte d'appello ha accolto una delle due richieste avanzate dal direttore scolastico regionale, Guido Di Stefano, che nel ricorso chiedeva al giudice di convalidare la qualifica di collaboratore scolastico (bidello) attribuita nel 2000 dal ministero agli esecutori o, in alternativa, di rispedire agli enti locali di provenienza questo personale che nelle scuole non ha il compito di pulire aule, corridoi e bagni.
Per i tre ex dipendenti della Provincia i giudici hanno deciso il rientro tra le file del personale di Palazzo Comitini. Soluzione sposata dal segretario generale della Cgil Scuola, Enrico Panini, che due mesi fa parlò di situazione "sconcertante e di rimpallo di responsabilità, in un quadro complessivo di malgoverno del settore". "È una sentenza dirompente ? esulta Ettore Piccione, segretario provinciale della Fadel, il sindacato autonomo del personale degli enti locali che raggruppa metà degli oltre novecento "transitati" ? Esprimiamo grande soddisfazione e andremo avanti per tutelare i diritti dei nostri iscritti".
Più cauto il provveditore agli studi, Paolo Giambalvo, che nell'ottobre scorso, a causa della desolante sporcizia degli ambienti scolastici, si ritrovò a fronteggiare la crisi in diverse scuole elementari e medie della città e l'ira dei genitori, che in alcuni casi si armarono di scopa e stracci per pulire le aule dei figli. Alla fine dovette intervenire il sindaco, Diego Cammarata, dando mandato alla Gesip di effettuare le pulizie nelle scuole più sporche. "Prima di commentare la notizia, aspettiamo di leggere il dispositivo e le motivazioni della sentenza", dice Giambalvo, che tuttavia non nasconde la necessità di fare chiarezza una volta per tutte sulla vicenda.
La sentenza è destinata a creare un effetto domino su tutti gli altri pronunciamenti non ancora applicati dalle amministrazioni periferiche del ministero dell'Istruzione, in attesa della conclusione del contenzioso. E rischia di creare un terremoto politico, perché gli esecutori "ribelli" che dal 2000 a oggi si sono rivolti al giudice sono centinaia, e per tutti a questo punto si intravede la prospettiva del ritorno nelle file degli enti locali. Occorrerà vedere come faranno Comune e Provincia a ricollocare nelle rispettive piante organiche questo personale, che nella maggior parte dei casi aveva esercitato l'opzione di rimanere alle dipendenze dell'ente locale di provenienza.
"Aspettiamo la notifica del provvedimento e le motivazioni. Successivamente studieremo le soluzioni e le strade da percorrere per risolvere la questione", commentano da Palazzo Comitini.


FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI