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Repubblica-Palermo-I presidi: "Punizioni certe e veloci" Lo psicologo: "Famiglie da aiutare"

LE REAZIONI Come arginare l'escalation? Capi d'istituto ed esperti cercano possibili soluzioni I presidi: "Punizioni certe e veloci" Lo psicologo: "Famiglie da aiutare" ...

14/11/2004
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la Repubblica

LE REAZIONI
Come arginare l'escalation? Capi d'istituto ed esperti cercano possibili soluzioni
I presidi: "Punizioni certe e veloci" Lo psicologo: "Famiglie da aiutare"
Si terrà a San Lorenzo la prima delle riunioni promosse dal prefetto. Appello agli enti locali: "Facciano la loro parte"
SALVO INTRAVAIA


Pestaggi fuori e dentro le scuole, l'auto di una preside data alle fiamme, raid vandalici in serie: questo è l'anno scolastico più violento degli ultimi tempi. In meno di due mesi, in città si sono consumati almeno sette episodi di violenza che hanno coinvolto pesantemente il personale e gli edifici scolastici. Un'escalation che non trova precedenti nella scuola palermitana.
I primi a lanciare un grido d'allarme sono stati i capi d'istituto aderenti all'Asas (l'Associazione delle scuole autonome della Sicilia), che hanno chiesto e ottenuto l'intervento del prefetto, Giosuè Marino, e del questore, Francesco Cirillo. Nei giorni scorsi presidi e direttori didattici sono stati chiamati dai commissari di polizia delle zone in cui ricadono le rispettive scuole per concordare "strategie comuni contro la violenza", dice Roberto Tripodi, presidente dell'Asas. La prima delle conferenze di servizi promosse dal prefetto si terrà a San Lorenzo, quartiere della media Florio diretta dalla preside Angela Perricone. "Ma è evidente - argomenta Tripodi - che, se non si risolvono le questioni relative alla valutazione della condotta e delle punizioni certe e veloci nei confronti di coloro che compiono atti di violenza dentro e fuori le scuole, sarà difficile venire a capo di questa emergenza".
Un termine, quest'ultimo, che fa storcere il naso a Maurizio Gentile, psicologo e coordinatore dell'Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica. "Il fenomeno - dice - è in aumento e desta particolare preoccupazione in tutta Europa, ma non è con gli strumenti dell'emergenza che occorre affrontarlo". In Francia il monitoraggio annuale effettuato dal ministero dell'Educazione ha rilevato nelle scuole oltre 75 mila episodi di violenza che coinvolgono almeno l'80 per cento degli alunni. Secondo Gentile, le violenze "scolastiche" si consumano "quando si interrompe il dialogo pedagogico". "È evidente - continua - che nelle aree a rischio questi episodi si moltiplicano".
Tre le cause principali: psicologiche, familiari e socio-economiche. "La scuola - afferma Gentile - aprendosi maggiormente al territorio e, investendo in formazione degli insegnanti, può fare la sua parte ma non può affrontare il problema da sola. Occorrono concrete sinergie con gli enti locali, che devono prendere in carico le famiglie in evidente stato di difficoltà".