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Repubblica/Palermo: Il pasticcio del concorso a preside La Cgil: "Di Stefano si dimetta"

Cresce la tensione sulla selezione annullata dal Consiglio di giustizia amministrativa

15/11/2009
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la Repubblica

Il direttore aveva insediato le commissioni messe sotto accusa dai giudici
Momenti di tensione nella scuola siciliana. Tra pochi giorni 300 presidi dell´Isola potrebbero andare incontro ad un inconsueto licenziamento e la Flc Cgil chiede le dimissioni del direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano. Si tratta dell´ultimo atto, in ordine di tempo, della telenovela che da alcuni giorni tiene incollati al telefono centinaia di dirigenti scolastici e insegnanti siciliani: quella riguardante, appunto, il concorso a preside del 2004, recentemente annullato dal Consiglio di giustizia amministrativa. E anche se la settimana prossima il Parlamento quasi certamente varerà una legge che stoppa la sentenza del tribunale siciliano, il sindacato di via Bernabei chiede la testa di Di Stefano.

«Questa grave e indecorosa vicenda con gli effetti negativi e irreparabili che ha determinato sulla credibilità della scuola siciliana - dice Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flc Cgil assegna precise e gravi responsabilità alla gestione del concorso che imporrebbe un atto di responsabilità istituzionale alla Direzione generale della Sicilia». In altre parole: dimissioni. «Nel corso dell´informativa dell´11 novembre - spiega Scozzaro - la Flc Cgil ha dichiarato che, indipendentemente dalle opinioni, e purtroppo anche dai tempi in cui è maturata, la sentenza per un principio di legalità va applicata».

Il concorso del 2004 è diventato famoso per gli errori di grammatica e di ortografia commessi durante gli scritti da alcuni candidati, risultati poi vincitori. E per i tempi record della correzione degli elaborati (in media 2 minuti e 30 secondi) valutati spesso da due soli commissari anziché tre. I 5 membri che formavano le due sottocommissioni nominate da Di Stefano dopo gli scritti, infatti, avevano il presidente in comune e operarono in contemporanea. È proprio su questo punto che lo scorso mese di maggio il Cga siciliano ha deciso di annullare il concorso. E adesso potrebbe arrivare il clamoroso licenziamento di massa di ben 300 dirigenti scolastici: un quarto dei 1.151 in servizio nell´Isola. Ma a sanare tutto provvederà il Parlamento. Tra pochi giorni, infatti, il Senato voterà il disegno di legge di conversione del decreto salva-precari che salverà anche i 300 capi d´istituto sulle spine. E sanerà anche la situazione di coloro che hanno presentato e vinto il ricorso al giudice amministrativo. Una soluzione bollata come "incostituzionale" dal giurista Giovanni Guzzetta.


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