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Repubblica/Palermo: Mancano 45 capi d´istituto, i docenti dovranno fare da soli

Professori in autogestione I dirigenti costretti a dividersi fra due scuole. E quasi nessuno dei vicari potrà essere dispensato dal fare lezione

02/09/2006
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la Repubblica

Si è aperto ieri per gli insegnanti l´anno 2006-2007 che si annuncia con problemi organizzativi, classi sovraffollate, edifici fuori legge
SALVO INTRAVAIA

Scuola al via per 85 mila docenti siciliani alle prese con problemi vecchi e nuovi. Ieri mattina, si è aperto ufficialmente l´anno scolastico 2006/2007 con gli insegnanti impegnati nel collegio dei docenti di inizio anno. Ancora con la mente alle vacanze si sono ritrovati in enormi stanzoni (spesso aule magne) a discutere e deliberare tutto quello che serve per l´avvio dell´anno scolastico. A sorpresa 45 scuole dell´Isola non hanno trovato il capo d´istituto. Per effetto di una norma emanata dal precedente governo, avranno un capo d´istituto in comproprietà con un´altra scuola. È il caso del convitto nazionale Giovanni Falcone e dell´istituto tecnico commerciale Pareto, entrambi di Palermo, o del liceo scientifico di Ustica che quest´anno sarà retto Salvatore D´Agostino, dirigente scolastico dello scientifico Galilei di Palermo. Nella maggior parte dei casi i docenti saranno costretti ad autogestirsi visto che il capo d´istituto non potrà avere il dono dell´ubiquità e il vicario, quasi sempre senza esonero dall´insegnamento, a causa della penultima Finanziaria targata Berlusconi-Tremonti, sarà costretto a seguire le proprie classi. I sindacati di categoria, due giorni fa, hanno illustrato il problema al ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, chiedendo di porvi rimedio.
Inoltre, nonostante il vistoso calo degli alunni, gli insegnanti siciliani della materna e del superiore dovranno affrontare ancora una volta classi superaffollate. La scuola dell´infanzia della Sicilia ha perso più di 2 mila iscritti rispetto all´anno scorso ma le classi continuano ad avere un numero elevato di bambini che spesso mette in crisi le maestre: in media 22, con classi che ne avranno 28 o addirittura 30 bambini. Stessa cosa per le classi della scuola secondaria di secondo grado. Quasi 22 alunni per aula, con le prime classi dei licei classici e scientifici che in parecchi casi superano le trenta unità. In Sicilia, maestre e professori dovranno convivere ancora per 12 mesi col rischio, sempre dietro l´angolo, di «perdere la cattedra» per effetto del calo della popolazione scolastica e con un numero elevato di alunni da gestire. Spesso si troveranno di fronte a questa situazione supplenti, magari alla prima esperienza. Saranno infatti oltre 14 mila i precari dietro la cattedra: quasi 17 su 100, un record. Per la prima volta, in Sicilia, il sostegno avrà più precari che docenti a tempo indeterminato. Il numero di alunni disabili tra i banchi delle scuole siciliane ha raggiunto livelli mai registrati prima: oltre 20 mila unità ma i docenti titolari vanno diminuendo. La Sicilia è una delle poche regioni italiane dove i precari sono maggioranza: il 54 per cento.
Fra poco più di due settimane, dunque, i docenti isolani rientreranno nelle stesse classi malconce che hanno lasciato a giugno. Al numero impressionante di docenti precari, in perenne attesa di una cattedra fissa, e alle classi stracolme si aggiungeranno infatti le «solite» carenze edilizie. Con l´aggravante che, dal 18 settembre - data ufficiale di avvio delle lezioni - ogni incidente a scuola potrebbe costare caro a capi d´istituto e responsabili degli enti locali. Infatti, la norma per adeguare gli edifici scolastici è scaduta lo scorso 30 giugno. Nell´isola, secondo le ultime stime effettuate da Legambiente e da Cittadinanzattiva, le strutture scolastiche fuorilegge superano il 50 per cento. Comuni (che gestiscono le scuole materne, elementari e medie) e province (responsabili delle scuole superiori) potrebbero vedersi chiudere le scuole dalla magistratura e ritrovarsi nei guai.