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Repubblica-Palermo-Mancano le aule, impianti scadenti due studi bocciano le scuole siciliane

Lunedì in classe 839 mila allievi. Singolare protesta in spiaggia degli studenti superiori di Trapani Mancano le aule, impianti scadenti due studi bocciano le scuole siciliane L...

14/09/2005
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la Repubblica

Lunedì in classe 839 mila allievi. Singolare protesta in spiaggia degli studenti superiori di Trapani
Mancano le aule, impianti scadenti due studi bocciano le scuole siciliane
Legambiente e ministero concordano sulla inadeguatezza di molti edifici
Forti difficoltà per i portatori di handicap: una scuola su 10 dispone di servoscala
SALVO INTRAVAIA


Dopo più di tre mesi di vacanza, si ritorna a scuola. Lunedì prossimo, saranno in classe oltre 839 mila studenti siciliani. Ma in quali aule? E, soprattutto, in che condizioni? Non molto diverse da quelle lasciate a fine giugno, anche se gli enti locali (Comuni e Province) dell'Isola stanno cercando di accelerare i lavori di adeguamento degli immobili alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma occorrono fondi e i tempi sono piuttosto ristretti (scuole adeguate entro il prossimo mese di giugno) per recuperare i ritardi accumulati in decenni, che collocano la Sicilia fra le regioni con le scuole più malmesse. E mentre gli studenti delle scuole superiori di Trapani scendono in spiaggia per protestare contro la mancanza di aule, due studi confermano che il problema è serio e diffuso. Il più recente è quello di Lagambiente, che a fine febbraio ha pubblicato il dossier dal titolo "Ecosistemascuola 2005". Ma anche al ministero hanno un'idea abbastanza precisa della situazione siciliana, visto che l'ultimo monitoraggio sulla situazione degli edifici scolastici risale a meno di un anno fa.
Secondo Legambiente che ha condotto la ricerca su un campione di 534 edifici nell'Isola oltre un terzo (35 su 100) degli edifici scolastici sono stati realizzati prima del 1965 e 22 su 100 non sono affatto scuole: all'origine erano edifici storici, semplici abitazioni o addirittura caserme. Ma nelle città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) c'è anche dell'altro. A Palermo, per esempio, ci sono scuole anche in edifici realizzati per ospitare seminari, conventi, esercizi commerciali e supermercati. Situazione che cammina di pari passo con la percentuale di edifici in affitto. Secondo il monitoraggio del ministero dell'Istruzione, in Sicilia, il tasso di "affitto" resta più che doppio rispetto alla media nazionale: 15,9 per cento contro il 7,7 del resto della Penisola. Valori che crescono in provincia di Palermo (16,3 per cento) e in città, dove si tocca il 30 per cento. Ancora troppo alta la percentuale (48 per cento) di edifici sprovvisti di importanti certificazioni, come quella di agibilità statica. Stessa cosa per la certificazione igienico-sanitaria, e di conformità dei vigili del fuoco. E la situazione non cambia di molto se si analizzano le condizioni degli ambienti interni: aule e laboratori dove alunni e docenti trascorrono buona parte della giornata.
Secondo il ministero, le scuole con coperture, pavimenti, infissi, scale, intonaci interni ed esterni in condizioni "scadenti" sono di più (almeno un paio di punti percentuali) rispetto alla media nazionale. Solo a titolo di esempio, 23 scuole siciliane su 100 hanno l'impianto elettrico e di riscaldamento inadeguati, mentre a livello nazionale, 16 scuole su 100 hanno impianti elettrici inadeguati, percentuale che cala al 13 per cento per quello di riscaldamento.
La conferma ai dati del ministero arriva da Legambiente. Secondo Ecosistemascuola 2005, in Sicilia, il 30 per cento degli edifici scolastici "necessita di interventi di manutenzione urgenti". Pochi (solo il 35,88 per cento, contro il 53,14 a livello nazionale), in Sicilia, anche gli edifici che "hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni". Difficile, per scolari e studenti siciliani, anche praticare sport a scuola. Più di un edificio scolastico su 5 (21,52 per cento), infatti, è "privo di strutture per lo sport". Niente palestre, campi per la pallavolo o spazi dedicati alle cosiddette attività motorie che, nei mesi invernali, molti studenti sono costretti a studiare "sui libri". Le cose non migliorano se si prende in considerazione l'ambiente circostante le scuole. Nell'Isola, un edifico su 10 "si trova a meno di 200 metri da fonti di inquinamento acustico" e una scuola su tre è troppo vicina ad "antenne emittenti radio televisive": una su 10 a meno di 200 metri, una su quattro fra un chilometro e 200 metri. Valori più che doppi rispetto alle medie nazionali, che relegano la Sicilia agli ultimi posti.
Ma l'anno scolastico ormai alle porte è quello che fa registrare, nelle aule siciliane, una presenza record di alunni portatori di handicap: oltre 19 mila. Ma in che condizioni troveranno le scuole i disabili? Potranno arrivare in classe comodamente o dovranno fare i salti mortali, come è accaduto per quasi tutto l'anno scolastico (da dicembre a giugno) alla elementare San Lorenzo a Palermo, dove per sette mesi è stata la madre (con l'aiuto dei bidelli) a sobbarcarsi l'onere di salire in braccio il figlio fino al primo piano. Motivo? L'ascensore, dell'immobile di nove piani ovviamente in affitto, si è guastato e Comune e proprietario non sono riusciti a mettersi d'accordo su chi dovesse provvedere a farlo riparare. Anche per quanto riguarda l'abbattimento delle barriere architettoniche la Sicilia è indietro, rispetto al resto del Paese. Gap che si accentua in provincia di Palermo, dove sono ancora pochi gli edifici dotati di servizi igienici (26,8 per cento) per i disabili. Percentuali notevolmente più basse per ciò che concerne la rimozione delle barriere architettoniche sulle scale (13,8 su cento), con l'utilizzo di servoscala o ascensore (appena una scuola su 10).