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Repubblica/Palermo: Medie, gli strafalcioni degli studenti

Ecco le risposte che hanno fatto bocciare le scuole di Palermo

14/09/2006
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la Repubblica

Più della metà dei ragazzi sottoposti ai test Invalsi non sa pesare una pagnotta

Solo 3 su 10 conoscono esattamente il significato della parola equinozio

La maggioranza misura in metri la lunghezza della gamba di un tavolo

SALVO INTRAVAIA

I ragazzini delle medie palermitane sono davvero i più somari d´Italia? Secondo l´Invalsi (l´Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) sì.
In effetti - al di là delle polemiche sollevate negli ultimi giorni dagli addetti ai lavori e dallo stesso ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, sulla validità delle prove Invalsi - leggendo le domande dei questionari e le risposte fornite dai ragazzini qualche dubbio sorge. Troppi alunni palermitani sconoscono il significato di espressioni utilizzate nel linguaggio comune e dai media.
Stessa cosa per quanto riguarda la matematica: semplici problemi da risolvere col buon senso o attraverso banali conti, che un tempo erano il pane quotidiano di bottegai e artigiani (anche analfabeti) vengono clamorosamente sbagliati. Per non parlare di nozioni scientifiche che, nel terzo millennio, dovrebbero ormai fare parte del bagaglio culturale anche dei più piccoli. La matematica, si sa, è la bestia nera di tantissimi alunni. Ma i quesiti posti dall´Invalsi erano davvero «difficilissimi»?
Alcune domande per la verità non sembrano tali. Ad esempio, solo 2 ragazzini su dieci sono stati in grado di calcolare correttamente il perimetro di un semplice triangolo e 2 su 3 non hanno riconosciuto un triangolo rettangolo. Probabilmente, molti non ricordavano il significato di «perimetro» o di «triangolo rettangolo». E il 60 per cento non è stato capace di individuare il diametro di un cerchio. Ad alcune domande di matematica forse si poteva rispondere semplicemente ragionando. Per misurare lo spessore di un foglio di cartoncino, quale unità di misura è meglio utilizzare? Oltre metà degli interpellati pensa di poterlo misurare in metri, decimetri o centimetri. Soltanto il 48 per cento ha azzeccato la risposta corretta: «si misura in millimetri».
Sono ancora troppi (il 35 per cento) coloro che, in prima media, incontrano difficoltà nelle addizioni «con la virgola», quelli che non riconoscono i multipli di quattro e non si raccapezzano col conto della spesa. È forse il caso, prima di passare a concetti più evoluti, di insistere sulle vecchie tabelline? Parecchi non hanno la più pallida idea di quanta distanza possa esserci fra il piano del tavolo e il pavimento: 78 centimetri o 78 metri? E che dire dell´intercalare più usato dai ragazzi? Si scopre che solo un alunno su tre conosce l´esatto significato della parola «cioè». Per non parlare di espressioni come «tener d´occhio» o «un´utilità notevole» il cui significato resta misterioso per oltre la metà dei ragazzini. E anche un aggettivo come «perfido» risulta parecchio ostico per un numero considerevole di alunni delle medie.
E le scienze? I risultati dei test Invalsi non faranno certo piacere a Piero Angela, che ha dedicato una vita alla divulgazione scientifica. La cosa che colpisce di più è che una fetta non trascurabile delle nuove leve (il 30 per cento) è convinto che tutto sia «figlio» della plastica.
Alla domanda «quale di questi oggetti (una maglietta di cotone, una scatola di cartone, un piatto di plastica e un cucchiaio di legno) è ricavato dal petrolio?», in parecchi si sono confusi. Pochissimi (appena 3 su 10) conoscono cosa si intende per «equinozio» e che la luce del sole è formata dai sette colori dell´arcobaleno: concetti forse un po´ complicati per un ragazzino di 11 anni. Specie quando si passa «all´astronomia». Sole, Luna e Polo Nord, come si ordinano dal più vicino al più lontano? E quali tra questi animali per respirare userà le branchie: la trota, l´aquila, la lucertola o la foca? E quando si passa ai problemi pratici le cose si complicano terribilmente. La maggior parte dei ragazzini palermitani non sarebbe in grado di pesare con la vecchia bilancia utilizzata dal droghiere un chilo di pane.