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Repubblica-Palermo-Mille insegnanti in meno la scure Moratti sulla Sicilia

PROBLEMI DELLA CITTÀ La scuola isolana pagherà, con la Campania, il prezzo più alto in cattedre Mille insegnanti in meno la scure Moratti sulla Sicilia Tagliati anche 89 posti ...

28/03/2004
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la Repubblica

PROBLEMI DELLA CITTÀ
La scuola isolana pagherà, con la Campania, il prezzo più alto in cattedre
Mille insegnanti in meno la scure Moratti sulla Sicilia
Tagliati anche 89 posti di sostegno
SALVO INTRAVAIA


La scure del ministro Moratti colpisce la scuola isolana. Sarà infatti proprio la Sicilia, dopo la Campania, a pagare il prezzo più alto alla politica dei tagli, lasciando sul campo di battaglia quasi mille posti. Il ministero dell'Istruzione ha ormai definito gli organici degli insegnanti per il prossimo anno scolastico. E sulla base della previsione del numero di alunni saranno tagliati nell'isola 939 posti su un totale di 5. 885 a livello nazionale.
Le ripercussioni più evidenti: minori possibilità di trasferimento da una scuola all'altra per chi è già titolare e meno posti a disposizione a favore dei precari per le immissioni in ruolo, se mai dovessero esserci, e le supplenze. Con la prospettiva, ormai diventata dal 2002 quasi un regola soprattutto per gli alunni delle superiori, di cambiare diversi docenti ogni anno e ritrovarsi in classi sempre più affollate. Insomma, meno possibilità per tutti a dispetto di una popolazione scolastica che aumenta ogni anno. Infatti a fronte di una crescita di 130 mila alunni in cinque anni - passati dai 7 milioni 540 mila nel 1998-99 a 7 milioni 670 mila di oggi - il ministero per l'anno prossimo ipotizza un calo di 73 unità e sulla base di questa previsione taglia gli organici del personale.
In molti casi le proiezioni sono sbagliate ma i tagli rimangono. Così capita che in Sicilia da quando il governo Berlusconi (cioè dall'anno scolastico 2001-2002) ha messo mano agli organici della scuola negli istituti di secondo grado sono spariti 435 posti ma gli studenti sono aumentati di 8.600 unità. Ne hanno fatto le spese per primi gli stessi studenti, che oggi si ritrovano anche in 35 in una classe e in alcuni casi con più di un portatore di handicap senza la prevista riduzione del numero di alunni. E poi decine di insegnanti "perdenti posto" in alcuni casi costretti, oltre i 50 anni di età, a girovagare per i paesi della provincia in cerca di una cattedra libera. Sempre che non si trovino a dover addirittura a cambiare disciplina di insegnamento. Dice Enza Albini, della Cgil scuola siciliana: "È come se mandassimo un cardiologo in esubero in un ospedale a svolgere le mansioni di pediatra, ovviamente dopo un "meticoloso" corso di riconversione".
La Sicilia, dove da anni gli alunni H (altresì detti diversabili) sono in continuo aumento, lascerà l'anno prossimo per strada anche 89 posti di sostegno: per decine di bambini e ragazzi la riduzione delle ore di sostegno sarà, sempre in base a un presunto calo degli alunni, certa. Ma dai primi dati caricati nel cervellone elettronico del ministero già nelle superiori siciliane si contano quasi sei mila iscritti in più rispetto alle previsioni. Unica nota positiva che emerge dal provvedimento ministeriale sugli organici è l'assegnazione di circa 300 posti per l'anticipo all'elementare, che potrebbero comunque non bastare per le oltre 6 mila richieste presentate dai genitori dell'Isola, e i 100 posti per l'insegnamento della lingua straniera fin dalla prima elementare. Due novità previste dalla riforma Moratti, riforma che parecchi docenti però non vedono di buon occhio. Nei giorni scorsi l'ipsia Medi di Palermo ha respinto all'unanimità l'alternanza istruzione-formazione professionale in quanto "il decreto trasforma la scuola professionale statale in avviamento al mestiere". Mentre all'istituto comprensivo Padre Puglisi a Brancaccio i docenti ("se il primo decreto attuativo della riforma non verrà ritirato entro giugno") minacciano il blocco degli scrutini e degli esami finali