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Repubblica-Palermo-Perse mille cattedre in tre anni la scure Moratti sulle superiori

.718 STUDENTI 1.031 DOCENTI Perse mille cattedre in tre anni la scure Moratti sulle superiori Il numero di allievi nell'Isola continua a crescere, ma i posti per i docenti...

14/04/2004
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la Repubblica

.718 STUDENTI
1.031 DOCENTI
Perse mille cattedre in tre anni la scure Moratti sulle superiori
Il numero di allievi nell'Isola continua a crescere, ma i posti per i docenti vengono tagliati
Risultato: classi con oltre trenta ragazzi e insegnanti che ruotano in continuazione
Problemi anche per le lingue: mancano 300 professori alle medie organico insufficiente anche per l'inglese alle elementari
I sindacati: "I dati dimostrano che le famiglie credono nella scuola statale che però in questo modo viene penalizzata"
SALVO INTRAVAIA


Migliaia di studenti in più e centinaia di docenti in meno nelle scuole superiori dell'Isola. Ecco il bilancio di tre anni di politica scolastica del governo Berlusconi in Sicilia. Ieri pomeriggio i sindacati hanno incontrato il direttore dell'ufficio scolastico regionale Guido Di Stefano per concordare la ripartizione (a livello provinciale) delle risorse per il prossimo anno scolastico. E i tagli annunciati sono stati confermati: 301 posti in meno nelle scuole elementari, 161 nelle medie, 388 alle superiori e 89 sul sostegno.
A pagare il prezzo più salato della politica di "razionalizzazione" del personale scolastico avviata sin dal 2002 dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, di concerto con il ministro dell'economia Giulio Tremonti, è la scuola secondaria di secondo grado. Per il prossimo settembre sono infatti previsti quasi 400 posti in meno che, sommati a quelli volatilizzatisi l'anno scorso e quest'anno, determinano un bilancio negativo di oltre mille posti (esattamente 1.031).
E se alle elementare e medie i tagli sono parzialmente giustificati dal calo delle iscrizioni, lo stesso non si può dire per le scuole superiori. Dall'anno scolastico 2002-2003, il primo in cui il governo di centrodestra ha potuto ritoccare gli organici, al prossimo (per il quale i giochi sono ormai fatti) il numero degli studenti è cresciuto di 13.718 unità. Un incremento che dall'anno scorso (12.081 classi) lascia praticamente invariato il numero delle classi, che nel 2004/2005 secondo il ministero saranno 12.096.
Dove sono andati a finire gli studenti in più è facile immaginarlo. Sono stati stipati in classi sempre più numerose e meno governabili per gli insegnanti. Solo a titolo di esempio nelle prime classi del liceo classico Meli quest'anno ci sono mediamente 30 alunni. Media che scende a 29 allo scientifico Cannizzaro, dove ci sono classi anche con 32 alunni. "Quella del governo Berlusconi è la scuola del "si salvi chi può". E per chi non ha come fare ci pensa il Padreterno", commenta Angelo Prizzi, segretario regionale della Cisl scuola. L'effetto dei tagli sulla pianta organica dei docenti, secondo i sindacati, "determina la precarizzazione della scuola, prima di tutto a scapito degli studenti", che in molti casi si vedono cambiare i docenti ogni anno. Ma provoca disagi anche agli insegnanti costretti a cambiare scuola, e in alcuni casi disciplina d'insegnamento, per effetto delle cattedre che scarseggiano.
"Il ministero dell'Istruzione opera i tagli sulla base delle previsioni - lamenta Enza Albini, della Cgil scuola regionale - che però già risultano clamorosamente sbagliate. Rispetto al dato ministeriale alle superiori ci sono quasi 10 mila alunni iscritti in più ma il governo continua imperterrito a tagliare". Per la Cgil "le famiglie, malgrado la propaganda, continuano a credere nella scuola statale e questi numeri lo dimostrano", mentre la Uil parla di "tagli indiscriminati": "Quando un governo comincia a tagliare sull'istruzione vuol dire che il paese è alla frutta", commenta Enzo Granato. Ma non è solo il colpo di forbici sulle superiori che suscita lamentele. Chi insegnerà l'anno prossimo la seconda lingua comunitaria in prima media? E quale sarà: francese, tedesco, spagnolo, portoghese, greco moderno o qualche altro idioma dei paesi comunitari? "Tra i tanti dati che ci hanno fornito - dice Prizzi - mancano quelli sui professori che dovrebbero insegnare la seconda lingua comunitaria in prima media. Mentre i posti assegnati alla scuola elementare per la cosiddetta "implementazione della lingua inglese" sin dalla prima ci sembrano insufficienti". All'appello mancano circa 300 posti. Insomma, il traguardo della lingua straniera per migliaia di alunni siciliani della scuola elementare e media "modello Moratti" sembra ancora lontano: inglese dimezzato e seconda lingua in alto mare. Di fronte a tutto ciò e a conclusione dell'incontro di ieri i sindacati siciliani (Cgil, Cisl, Uil e Snals) "si riservano di adottare tutte le azioni necessarie a garantire una dotazione organica adeguata alle necessità della scuola isolana".