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Repubblica-Palermo-Scure sui docenti di sostegno

La decisione di ridurre pesantemente la dotazione delle scuole è in linea con le direttive impartite dal ministero Scure sui docenti di sostegno Aumentano i disabili ma il direttore ...

25/07/2004
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la Repubblica

La decisione di ridurre pesantemente la dotazione delle scuole è in linea con le direttive impartite dal ministero
Scure sui docenti di sostegno
Aumentano i disabili ma il direttore generale taglia 1000 posti
SALVO INTRAVAIA


Il direttore scolastico regionale taglia le richieste di docenti di sostegno avanzate dai provveditori. Oltre mille posti in meno per il prossimo anno scolastico e alla direzione generale succede il pandemonio. I dirigenti provinciali alzano la voce ma Guido Di Stefano è irremovibile: "Occorre razionalizzare". Venerdì scorso, per l'intera mattina il direttore, Di Stefano, e i nove dirigenti dei Centri servizi amministrativi (gli ex provveditorati agli studi) si sono fronteggiati sugli organici del personale scolastico per il prossimo anno. Il proconsole in Sicilia del ministro Letizia Moratti il giorno prima si era incontrato a Roma con i colleghi delle altre regioni per le ultime direttive impartite dal sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea. "Occorre essere rigorosi", ha detto il vice ministro. Ossia: "Tagliate il più possibile". E se per docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) la scure della Moratti aveva già fatto sentire il suo peso qualche mese fa, (886 docenti in meno) l'unica partita ancora da giocare era quella dei docenti di sostegno, la più delicata perché rivolta ai più deboli. Negli ultimi due anni di fronte ai tagli di viale Trastevere i genitori si sono rivolti al giudice ottenendo il maltolto.
Nella riunione fiume dell'altro ieri, in via Fattori sono volate parole grosse e a un certo punto il provveditore di Messina, Gustavo Ricevuto, ha minacciato di abbandonare la seduta. Poi è tornata la calma, ma nonostante le proteste, le richieste dei dirigenti provinciali sono state ridimensionate. Al centro della querelle i cosiddetti posti in deroga. Quelli che ogni direttore regionale può assegnare oltre quelli concessi dal ministero dell'Istruzione: un posto ogni 138 alunni, normali e con handicap. L'anno scorso, Sicilia e Piemonte sono state le regioni più larghe nell'assegnare le deroghe, comportamento costato ai rispettivi direttori regionali una ramanzina da parte dei dirigenti ministeriali. Ma neppure un anno fa le richieste avanzate dai provveditorati sono state ridimensionate come adesso: un taglio netto di 1.244 posti. Con un incremento rispetto al corrente anno scolastico di quasi 1.100 alunni disabili, a settembre i docenti specializzati saranno solo 125 in più.
Le province più penalizzate sono quelle di Messina, Catania, Siracusa e Trapani. Ma, percentualmente rispetto al totale dei posti, anche le altre accusano il colpo. Solo Palermo ha ottenuto il numero di insegnanti richiesto.
Il parametro che ha guidato l'assegnazione dei posti è stato il rapporto tra alunni e docenti di sostegno. Indice che non tiene minimamente conto della gravità dell'handicap di ogni singolo alunno e che, anche in presenza dello stesso rapporto, se aumentano i "gravi" determina una riduzione delle ore per tutti.
Così come è accaduto negli ultimi anni in provincia di Palermo. Nelle altre otto province della Sicilia l'aumento dei disabili fra i banchi di scuola e la penuria di personale, se la matematica non è un'opinione, determinerà il calo delle ore di sostegno per quasi la maggior parte degli alunni. Orientarsi fra numeri, percentuali e rapporti riguardanti organici (di diritto, aggiuntivi e in deroga), alunni e posti non è semplice. Ma saranno insegnanti, studenti e genitori che sentiranno sulla propria pelle gli effetti della "razionalizzazione morattiana". Per dare una idea, nell'anno scolastico 2001/2002, in Sicilia gli alunni disabili che potevano contare su un insegnante dedicato esclusivamente a loro erano 34 su 100, il prossimo anno questo "privilegio" sarà solo per i più fortunati, o più sfortunati (i più gravi). Intanto, domani mattina Di Stefano avrà il duro compito di informare delle proprie decisioni i sindacati, che saranno certamente più agguerriti dei provveditori.