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Repubblica-Palermo.Tagli alle cattedre, sindacati in trincea

Cgil, Cisl, Uil e Snals interrompono la trattativa con il direttore regionale dell'Istruzione, Guido Di Stefano Tagli alle cattedre, sindacati in trincea "Servono 1.300 posti in più"...

17/04/2004
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la Repubblica

Cgil, Cisl, Uil e Snals interrompono la trattativa con il direttore regionale dell'Istruzione, Guido Di Stefano
Tagli alle cattedre, sindacati in trincea
"Servono 1.300 posti in più": per i prof scatta lo stato di agitazione
Preannunciate "azioni di mobilitazione in tutta la regione". In tre anni perse mille unità
In pericolo il tempo pieno ma anche la seconda lingua straniera nelle medie
SALVO INTRAVAIA


I sindacati della scuola siciliana sbattono la porta in faccia al direttore dell'Istruzione e proclamano lo stato di agitazione. Il confronto sugli organici con Guido Di Stefano è stato interrotto perché "il contingente di posti assegnato per il prossimo anno scolastico dal ministero dell'Istruzione è fortemente inadeguato rispetto alle necessità della scuola siciliana", dicono in una nota congiunta Cgil, Cisl, Uil e Snals. Che per i prossimi giorni si preparano ad "azioni di mobilitazione in tutta la regione", annuncia Enza Albini, della Cgil.
Come aveva anticipato "Repubblica" mercoledì scorso in un "Dossier" sulla scuola, di fronte a un aumento degli alunni il dicastero diretto da Letizia Moratti ha previsto invece pesanti tagli per le cattedre in Sicilia: circa mille posti in meno nell'arco di tre anni. Con la prospettiva, per l'anno prossimo, di classi superaffollate negli istituti superiori, delle solite liste d'attesa alla materna, di richieste di tempo pieno (alla scuola elementare) e prolungato (alla media) che non potranno essere soddisfatte. E, ancora, insegnamento della seconda lingua straniera alla media che non si sa da quali docenti verrà assicurato e nuove scuole medie a indirizzo musicale, per le quali le richieste sono in aumento, che rischiano di sparire. Il ministero infatti, attraverso il primo decreto attuativo della riforma, ha deciso di relegare al ruolo di disciplina facoltativa proprio l'insegnamento dello Strumento musicale (piano, chitarra, clarinetto e violino), materia fondamentale in questo tipo di scuola.
Secondo i calcoli dei sindacati "servono 1.326 posti in più per garantire il fabbisogno minimo e le esigenze espresse dalle famiglie relativamente alla scuola materna, al tempo pieno nella scuola elementare, al tempo prolungato nella scuola media, all'insegnamento della seconda lingua straniera nella scuola media e ai nuovi corsi di indirizzo musicale".
"Non vengono considerati neppure gli alunni portatori di handicap, il disagio strutturale e socio-economico della scuola siciliana, nonché gli alti parametri di dispersione scolastica di cui è sofferente la nostra regione", tuona Angelo Prizzi, della Cisl. E a completare il quadro a tinte fosche che a partire dal prossimo mese di settembre attende alunni, genitori e docenti ci pensa il segretario regionale della Uil Scuola, Sandro Zammataro, che avverte: "Nessuno si senta al riparo. Gli insegnantidi ruolo e con maggiore anzianità resteranno al loro posto ma dovranno lavorare in classi sovraffollate e in condizioni antididattiche, mentre i docenticon minore anzianitàrischiano di ritrovarsi chissà dove". Una situazione che si preannuncia "addirittura angosciosa per i precari. Oltre un migliaio di loro - continua il sindacalista - il prossimo anno non saranno riconfermati nell'incarico attuale. Tutto ciò con buona pace del proclama di 15 mila assunzioni in ruolo in tutta Italia da parte del ministro Moratti".
"Una politica, quella portata avanti dal governo - osservano Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snals-Confsal - che abbassa la qualità della scuola pubblica, toglie posti di lavoro a docenti, Ata e ai tanti precari, creando ulteriore disoccupazione".