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Repubblica-Palermo-Università, docenti pronti a sospendersi

L'ASSEMBLEA Professori e studenti riuniti a Ingegneria in vista del dibattito alla Camera sulla riforma Moratti Università, docenti pronti a sospendersi Più ricerca, ...

11/10/2005
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la Repubblica

L'ASSEMBLEA
Professori e studenti riuniti a Ingegneria in vista del dibattito alla Camera sulla riforma Moratti
Università, docenti pronti a sospendersi
Più ricerca, maggiori contatti con il mondo del lavoro, no al ddl: un documento comune
ROBERTO FIANDACA


L'università sciopera in tutta Italia, e anche a Palermo si riaccende la protesta. Si è conclusa con la redazione di un documento, ieri mattina, l'assemblea degli studenti, docenti e ricercatori della città riunitasi nell'aula magna di Ingegneria contro la riforma Moratti sullo stato giuridico del personale accademico che il 24 ottobre sarà sottoposta al vaglio della Camera. "Contro l'approvazione del ddl nel merito e nel metodo: perché si investa di più nella ricerca; perché si riveda il 3+2; perché sia garantito ai dottorandi un aggancio col mondo del lavoro e venga conferito ai ricercatori il titolo di docente universitario": questi i punti fondamentali del documento.
A rinfoltire le file dell'aula, insieme ai professori, sono le delegazioni studentesche di Architettura, Scienze, Giurisprudenza, Scienze politiche e Ingegneria contro una riforma che "uccide la ricerca" e contro la quale "è necessario aprire il dialogo tra le compagini universitarie, cercare di ottenere maggiore visibilità", come sostiene Alessandro Brancati, rappresentante Udu nel Consiglio di facoltà di Ingegneria. Pietro Tarantino, voce di quella sinistra studentesca che l'anno scorso aveva dato vita alla rete degli Inflessibili, denuncia la mancanza di creatività nel riproporre da due anni le stesse forme di dissenso: "Bisogna creare qualcosa di concreto e smetterla di rinviare all'anno prossimo com'è stato fatto fino ad ora".
E se gli studenti provocano, i professori rilanciano: ricordano che il rinvio della legge ottenuto fino a oggi è un buon segno, e che sono stati loro, assieme ai ricercatori, a sollecitare la conferenza dei rettori sulla questione, sollecitazione che non è rimasta inascoltata come dimostra la relazione della Crui. Inoltre, annunciano che il 12 ottobre partirà da piazza Politeama una manifestazione e che scenderanno in piazza anche il 24, data del voto sul ddl alla Camera. "Serve maggiore coordinamento con gli studenti - dice il professore di Fisica applicata Maurizio Leone - bisogna sperare nella coesione di qualche anno fa". Inoltre è prevista nel documento l'ipotesi di autosospensione dagli incarichi da parte del personale accademico, come extrema ratio contro "lo smantellamento sistematico dell'università".
Un punto del documento, infine, viene messo ai voti: si discute l'opportunità di interrogare le intenzioni del futuro governo in materia. Ma la proposta non passa: meglio tenere distinta la protesta di oggi dai programmi incerti di domani.