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Repubblica/Palermo: Università, ecco la cura anti-deficit "Tagli alle spese per trenta milioni"

Il documento al cda: meno dirigenti, più Internet e riduzione degli affitti. Nuovo bando per il direttore amministrativo . In una nota la Flc-Cgil chiede che le misure di risparmio siano condivise da tutti.

08/04/2009
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la Repubblica

Il rettore Lagalla "Maggiori risorse con la riduzione entro l´anno dei dipartimenti"

ANTONELLA ROMANO

Riduzione delle aree all´apice dell´amministrazione con il taglio di sette delle tredici mega dirigenze, chiusura di uffici in esterni allo Steri e stop agli affitti, taglio delle spese postali, razionalizzazione degli spazi. Sono solo alcune delle prime misure previste nel piano di rientro dell´Ateneo di Palermo, presentato ieri in bozza dal rettore Roberto Lagalla al consiglio d´amministrazione. Una manovra di assestamento del bilancio preventivo 2009 che punta a tagliare 30 milioni di euro di spesa e che coinvolgerà tutti i settori. Al momento non si parla di aumento di tasse agli studenti, che sono le più basse d´Italia.
Si rifarà un nuovo bando per la nomina del successore di Vincenzo Petrigni, direttore amministrativo dimissionario, al quale sarà chiesto di rimanere in carica per l´ordinaria amministrazione. Il cda, su proposta di Lagalla, ha deliberato inoltre di chiedere a una società di revisione l´incarico di certificare il consuntivo 2008. Il piano di rientro sarà discusso e approvato nella nuova seduta del cda, il 16 aprile, dopo che la bozza sarà prima presentata ai sindacati.
Il piano prevede una riorganizzazione degli uffici, riduce le aree, punta a maggiori entrate e minori spese. «Il cda ha operato con grande senso di responsabilità individuando opportune linee di contenimento della spesa e di incremento degli introiti ma anche ponendo al centro della discussione un modello di riorganizzazione che prevede il riordino complessivo degli uffici e delle strutture dell´Ateneo, con la riduzione entro l´anno dei dipartimenti», dichiara il rettore Roberto Lagalla. Le riduzioni, che già hanno colpito le spese energetiche, di vigilanza, comprenderanno anche le spese postali: al posto dei cedolini degli stipendi inviati a casa, il personale riceverà le note in formato elettronico. «Siamo molto fiduciosi che l´università con questo piano potrà rientrare dal deficit», dichiara Marina Allotta, rappresentante del personale amministrativo. «Ci siamo aggiornati per esaminare il documento e poter fare le nostre osservazioni», afferma Pierpaolo Corso, docente a Scienze.
Tra gli ultimi atti firmati da Petrigni, una nota inviata ai presidi con la richiesta di una razionalizzazione e di un più severo controllo delle ferie dei dipendenti. Al rettore, in questi giorni, sono giunte richieste di chiarimento sulla riduzione al 30 per cento del fondo attribuito in funzione del numero di iscritti a ciascuna delle 12 facoltà. Una contrazione di risorse che sta creando nelle facoltà problemi di liquidità, dal consumo ridotto della carta al risparmio sui costi energetici. In una nota la Flc-Cgil chiede che le misure di risparmio siano condivise da tutti. «Non può essere solo il personale tecnico a pagare la crisi che non ha certo determinato», dice Franco Fantaci segretario provinciale della Flc-Cgil. Fantaci ha calcolato che negli ultimi 5 anni la retribuzione del personale docente, a causa degli incrementi contrattuali, è aumentata di 14 milioni di euro, mentre quella del personale tecnico e amministrativo, nello stesso periodo, ha avuto un incremento di soli 4 milioni di euro. Per gli aumenti contrattuali la spesa per il personale tecnico è rimasta invariata, mentre per docenti, ricercatori e collaboratori linguistici è aumentata di 5 milioni e 811 mila euro.