Repubblica: Politecnico di Torino stop a sedi decentrate lezioni solo in video
E alla Camera sì al decreto salva precari
TORINO - Si fanno sentire i primi effetti della riforma universitaria: il Politecnico di Torino chiude tutte e cinque le sedi decentrate dell´ateneo e, prima università italiana, inaugura il prossimo anno accademico con un´offerta formativa totalmente rinnovata, in linea con le recenti indicazioni del ministro. Meno corsi di laurea, sbarramenti legati agli esami e alle votazioni, dimezzate le ore di didattica complessive che passano da 182 mila a 96 mila, mantenendo però invariato il numero di studenti. Il Senato accademico dell´ateneo, ha votato sì a maggioranza per promuovere questa piccola-grande rivoluzione. Contro il volere dei politici locali - la Regione che è a sei mesi dalle elezioni aveva chiesto al rettore Francesco Profumo di prendere tempo - e contro le richieste di molti studenti come quelli di Mondovì, una delle cinque sedi in fase di chiusura, che occupano ormai le aule da venerdì scorso.
Il Collettivo studentesco torinese e un centinaio di iscritti tra le sedi politecniche di Vercelli, Mondovì, Biella, Alessandria e Verrès, hanno bloccato la seduta del Senato di ieri mattina, trasformandola in assemblea, e poi hanno aspettato fino a tarda sera in rettorato per conoscere l´esito finale della votazione. Questi studenti, che sono già iscritti, o accetteranno di trasferirsi a Torino o, se vorranno restare nella propria città, dovranno seguire le ore di lezione in streaming.
Sempre ieri, a Roma, la Camera ha dato via libera al decreto sui precari della scuola che introduce i contratti di solidarietà, la graduatoria unica, meno certificati di invalidità e una sanatoria per i docenti siciliani. Il decreto approvato con 263 voti a favore, 196 contrari e 33 astenuti, passa ora all´esame del Senato.
(o.giu.)