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Repubblica/Roma: Il rettore dopo le contestazioni a Fini: aule autogestite alle liste vincitrici delle elezioni

Il rettore dopo le contestazioni a Fini: aule autogestite alle liste vincitrici delle elezioni

22/01/2009
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la Repubblica

Frati sfida l´Onda: "Denuncerò chi occupa"

"Basta con le minoranze che occupano spazi per la didattica Così le isoleremo"
Annullato il convegno a cui doveva partecipare Valerio Morucci
LAURA MARI

«Alla Sapienza non saranno più tollerate le occupazioni e chi si renderà responsabile di simili atti sarà denunciato» così il rettore del primo ateneo capitolino, Luigi Frati, ha voluto rispondere a caldo alle contestazioni degli studenti dell´Onda che ieri hanno protestato contro la presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini alla Sapienza. «Le contestazioni sono assolutamente legittime, ma questi giovani rappresentano meno dello 0,1 per mille degli studenti della Sapienza - ha dichiarato il rettore Frati - per questo motivo non verrà più tollerato che una minoranza occupi aule che sono invece indispensabili per lezioni, esami e per lo studio di migliaia di giovani che pagano le tasse universitarie per imparare, non per perdere tempo».
Ma, per consentire agli studenti di avere comunque degli spazi dove confrontarsi e organizzare laboratori e seminari, il rettore ha annunciato che in ogni facoltà ci sarà un´aula autogestita. «Alcuni giorni fa - ha fatto sapere Frati - il senato accademico della Sapienza ha integrato l´articolo 12 della Carta dello studente con una norma in cui si specifica che verranno individuati degli spazi che potranno essere gestiti dalle liste che alle ultime elezioni delle rappresentanze studentesche hanno ottenuto più del 5% di preferenze». In pratica, chi è stato democraticamente eletto dai 140mila iscritti alla Sapienza potrà avere un luogo di confronto e parola. Gli altri, tra cui i rappresentanti delle liste dell´Onda (che hanno ottenuto un voto ogni 15 studenti) potranno frequentare queste aule, sottostando però alla volontà e ai programmi della maggioranza.
«In questa maniera isoleremo quelle minoranze che pensano di poter prendere la parola occupando le aule con lucchetti e catene - ha proseguito il rettore Luigi Frati - comportamenti che in questa università non saranno più tollerati. Alla Sapienza chiunque ha il diritto di parola e il diritto di dissentire, ma secondo le modalità previste dalla legge. Chi occupa - ha concluso il rettore Frati - commette un reato e quindi sarà denunciato».
Poi un´anticipazione sui prossimi convegni che si terranno all´interno della città universitaria. «Chi interviene ai nostri incontri - ha precisato Frati - non lo fa in qualità di esponente politico o di una qualsiasi fazione. Il nuovo principio che ho voluto introdurre alla Sapienza è che in queste aule si può parlare di tutto e si può esprimere qualsiasi opinione, purché a farlo, in convegni e occasioni istituzionali, siano esperti dell´argomento». Una risposta, dunque, alle critiche rivolte nelle scorse settimane a Frati da quanti chiedevano il motivo dell´annullamento del convegno organizzato nella facoltà di Scienze Umanistiche e a cui avrebbe dovuto partecipare anche l´ex Br (e responsabile della strage di via Fani) Valerio Morucci.
Infine, il rettore Luigi Frati ha voluto commentare la proposta di alcuni studenti dell´Onda che alcuni giorni fa hanno chiesto ai docenti e ai ricercatori del dipartimento di Fisica di boicottare le collaborazioni con le università israeliane. «Una cavolata - ha tagliato corto il rettore - stupidaggini di una minoranza di "pariolini" che giocano a fare i rivoluzionari».
Eppure, nonostante la linea dura del rettore, gli studenti dell´Onda non sembrano avere intenzione di arrendersi. «Il 16 febbraio il ministro Tremonti dovrebbe partecipare ad un convegno sulla crisi che sarà organizzato nella città universitaria - hanno fatto sapere gli studenti del primo ateneo capitolino - e anche in quell´occasione accoglieremo l´esponente del governo con una contestazione analoga a quella rivolta oggi (ieri ndr) al presidente della Camera Gianfranco Fini». La speranza degli studenti della Sapienza, però, è che alla prossima manifestazione di protesta siano di più. Ieri, infatti, ad accogliere il presidente Fini con slogan contro la riforma Gelmini e la guerra a Gaza erano non più di un centinaio.

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