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Repubblica-Torino-"Abroghiamo il buono scuola"

Il Pdci annuncia la proposta in Consiglio regionale. Replica piccata la Margherita: "Si rispetti l'intesa di agosto" "Abroghiamo il buono scuola" Comunisti all'attacco: una legge iniqua ...

24/01/2006
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la Repubblica

Il Pdci annuncia la proposta in Consiglio regionale. Replica piccata la Margherita: "Si rispetti l'intesa di agosto"
"Abroghiamo il buono scuola"
Comunisti all'attacco: una legge iniqua che privilegia i ricchi
"Usare i soldi per aiutare i meno abbienti negli istituti pubblici"
MARCO TRABUCCO


È una proposta di legge destinata a suscitare polemiche e a dividere, ancora una volta, la maggioranza di centrosinistra che governa la Regione. La presenteranno oggi i Comunisti Italiani, sempre più "partito di lotta e di governo". Chiederanno la sostanziale abolizione della legge sul buono scuola istituita tre anni fa dalla giunta Ghigo: la legge Leo (dal nome dell'assessore ciellino che l'ha fortemente voluta), grazie alla quale alcune migliaia di famiglie piemontesi i cui figli frequentano le scuole non statali parificate hanno ricevuto, negli ultimi anni, sostanziosi contributi per il pagamento delle rette. Una legge che non era mai piaciuta a sinistra, ma che, su pressione della Margherita e dell'Udeur, anche la giunta Bresso ha sostanzialmente confermato per un anno, dopo un accordo firmato il 4 agosto in cui tutti i gruppi di maggioranza si impegnavano a un suo vago "superamento". Da ottenersi con una nuova legge regionale sul diritto allo studio.
Legge che non è ancora arrivata. Così il Pdci ha deciso di forzare la situazione: "La nostra proposta - spiega il capogruppo e segretario regionale Luca Robotti - ha come scopo principale il superamento degli svantaggi materiali, che spesso sono la causa dell'abbandono, e di conseguenza la cancellazione dei privilegi alle classi più abbienti. Sono troppi i soggetti deboli oggi esclusi da ogni contributo per lo studio. Per questo chiediamo l'abolizione della legge Leo. Vogliamo invece che tutte le risorse disponibili vadano a finanziare le spese per mense, trasporti, libri di testo di chi ha più necessità. E poi, ma solo dopo, anche le rette scolastiche per chi frequenta le scuole paritarie".
La proposta del Pdci, prima ancora di essere ufficiale, provoca la reazione piccata della Margherita: "Io sto agli accordi del 4 agosto, firmati da tutti, anche dal capogruppo del Pdci - replica il capogruppo Dl in consiglio regionale Stefano Lepri - Un accordo che prevedeva, sì, una revisione generale di quella legge, ma salvaguardando il contributo alla libertà di scelta educativa per chi vuole iscrivere i figli alle scuole paritarie. Se questo principio viene mantenuto, non ho nulla da obiettare. Se invece non si rispetterà quel patto, perché qualcuno cerca visibilità elettorale, ne prenderemo atto. Vorrà dire che chiunque nella maggioranza potrà presentare progetti di legge propri, su ogni argomento. Certo il Pdci è un piccolo partito. Ma non è un bel segnale: anche perché l'assessore competente, Gianna Pentenero, ha già pronto il progetto di legge della giunta".
E l'assessore Pentenero conferma: "Il progetto è pronto, ed è mia intenzione confrontarlo al più presto con i partiti della maggioranza. La proposta del Pdci? Se vuole essere un contributo alla discussione ben venga. Ma se serve solo a suscitare polemiche, allora è solo dannosa". Prende posizione anche Paola Pozzi (Ds), presidente della VI commissione consiliare: "Abolire la vecchia legge sul buono scuola è un obiettivo di tutta la maggioranza: ma all'interno di una riforma generale del diritto allo studio e nel quadro della legge nazionale sulla parità scolastica. Abolire il buono scuola e basta non ha senso. Certo però è arrivato il momento di aprire la discussione su questo tema anche in commissione e in consiglio. L'assessore deve presentare il suo progetto, non si può più attendere".