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Repubblica-Torino-Corsi professionali, è caos Mille ragazzi senza classe

allarme dei sindacati: precari senza nomine sino a settembre, disagi anche per gli allievi Corsi professionali, è caos Mille ragazzi senza classe Non bastano i posti nei corsi regionali...

17/07/2004
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la Repubblica

allarme dei sindacati: precari senza nomine sino a settembre, disagi anche per gli allievi
Corsi professionali, è caos Mille ragazzi senza classe
Non bastano i posti nei corsi regionali
Se sceglieranno le scuole superiori, in molti istituti sarà un terremoto
SARA STRIPPOLI


Cattive nuove per gli 8600 precari in attesa di nomina. Durante l'incontro che i sindacati hanno avuto ieri con il responsabile del Csa di Torino Paolo Iennaco, è arrivata la comunicazione che ogni speranza di fissare la data delle nomine entro fino luglio, o fine agosto, è definitivamente tramontata. L'appuntamento slitterà a settembre con l'utilizzo delle scuole polo. Conseguenze? "Considerato che le nomine dei precari scadono il 31 agosto, la continuità del servizio non potrà essere assicurata e si dovrà pagare il Tfr, il trattamento di fine rapporto come prevede la normativa attuale - spiega il segretario regionale della Uil Diego Mieli - Una bella mossa davvero, da un lato il Governo taglia i posti per ottimizzare i costi, dall'altro butta i soldi per pagare il Tfr e carica le segreterie di lavoro aggiuntivo. Si prevedono poi ritardi nel pagamento degli stipendi".
Intanto piovono i ricorsi. I sindacati prevedono che il numero sfiorerà quota 4000, quasi il 50 per cento degli 8600 inseriti in graduatoria. Nei primi giorni le sedi sindacali sono state prese d'assalto e arrivano chiamate da tutta Italia: "Sono stati commessi errori macroscopici - dicono i rappresentanti sindacali - punteggi già riconosciuti "spariti" dal sistema informatico". Se poi la legge che rivede le tabelle di valutazione dei punteggi sarà approvata alla Camera, gli uffici saranno costretti a rimettere mano alle liste per l'ennesimo sconvolgimento.
L'anno che verrà si annuncia pieno di incognite. Oltre alla questione delle nomine in ruolo per le quali l'interrogativo è totalmente aperto, dal ministero non giungono indicazioni né sui numeri né sulle discipline, ci sono almeno altre due criticità che rischiano di far crescere i disagi di chi lavora nel mondo della scuola. La prima e la più importante è la formazione professionale. Sono 2000 i ragazzi di 14 anni che non si sono iscritti alla scuola secondaria perché preferivano orientarsi verso i corsi di formazione professionale. "Peccato però - denuncia Enzo Pappalettera della Cisl scuola - che soltanto una metà circa delle richieste presentate siano state esaudite dalla Regione, il numero di corsi finanziati è largamente inferiore a quelli attesi". Risultato? "I ragazzi che non potranno frequentare i corsi dovranno essere riaccolti dalla scuola superiore che si potrebbe trovare nella condizione di aumentare il numero di alunni per classe oltre ogni misura". Dalla Provincia confermano, le proteste per l'insufficienza dei corsi triennali stanno arrivando. Due giorni fa sono state pubblicate sul sito le graduatorie. I corsi finanziati con 27 milioni di euro sono 121 in totale, 41 triennali per i 14enni, 56 biennali per i ragazzi nella fascia 14-18 per chi ha già frequentato un anno di scuola superiore e 24 annuali per i ragazzi con maggiori difficoltà, propedeutici a corsi di formazione con qualifica o di apprendistato. Altro punto critico è il sostegno. Secondo i calcoli dei sindacati mancano 200 posti, considerato che nell'anno 2004-2005 entreranno altri 400 ragazzi con disabilità più o meno grave. La direzione scolastica, secondo Chiara Profumo della Cgil, ha sottovalutato il problema: "Quando si parla di handicap non si possono fare calcoli sommari, le esigenze dei familiari dei ragazzi devono essere garantite. La legge 104 sul diritto individuale in questo senso parla chiaro". Altri nodi da sciogliere i 202 posti mancanti per garantire lo smaltimento delle liste di attesa nella scuola dell'infanzia, la ribellione delle scuole sulla nomina dei tutor, la protesta su libri di testo e programmi. Il Manifesto dei 500 annuncia un settembre caldo.