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Repubblica-Torino-È buio fitto sul futuro delle scuole professionali

Riforma delle Superiori, l'allarme dei presidi: a rischio molti corsi formativi "È buio fitto sul futuro delle scuole professionali" i "professionali" i "tecnici" ...

18/12/2005
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la Repubblica

Riforma delle Superiori, l'allarme dei presidi: a rischio molti corsi formativi
"È buio fitto sul futuro delle scuole professionali"
i "professionali"
i "tecnici"
Malaroda (Bodoni): "Certi saperi devono essere difesi" Farina(Santarosa): "Non sappiamo nulla: solo ipotesi finora"
TIZIANA CATENAZZO


Per la scuola, sotto l'albero, l'interpretazione delle carte per l'anno prossimo: è buio fitto sulla riforma delle superiori, specie sul 'secondo' canale dell'istruzione-formazione professionale. Cosa ne sarà, infatti, dei tanti indirizzi formativi che, avviati a Torino molti anni fa, sono ormai un punto di riferimento (per i ragazzi e le famiglie) ma anche una specificità e una ricchezza 'nostra' culturale, professionale, e opportunità lavorative? Indirizzi legati ad esempio al settore della moda, della fotografia, ma anche del sociale e dell'economico (per 'volare basso', si pensi alle classi dei conciari dell'istituto Casale) non previste dalle tabelle Moratti. Due esempi significativi: il Bodoni di via Ponchielli, istituto di istruzione superiore per le arti grafiche e fotografiche; il Santorre di Santarosa di corso Peschiera.
"L'indirizzo fotografico spiega Gigi Malaroda, del Bodoni ha raggiunto un livello decisamente alto, per esperienze, competenze e strutture che si sono arricchite negli anni, oltre a una serie di relazioni 'utili' sul territorio: perché perdere questo bagaglio di conoscenze e di professionalità specifiche, nella Torino che è anche 'città della fotografia'? Dobbiamo difendere i tanti, diversi 'saperi' della scuola, e gli anni di sperimentazione". Non è presto per preoccuparsene, anche se la riforma di fatto partirà nel settembre 2007: perché l'orientamento è in autunno, e le scuole dovranno già offrire alle famiglie i piani dell'offerta formativa; i dirigenti sperano di ottenere dalla prossima conferenza Stato-Regioni linee programmatiche, e certezze in fatto di finanziamenti. Visto che la devolution passerà anche l'istruzione alle Regioni: "Al Santorre, con oltre 1000 studenti, tre indirizzi: linguistico, biologico, e tecnico per le attività sociali spiega la preside Giovanna Farina . Ritengo quindi sia possibile la nascita da noi di un 'Campus' o 'polo formativo' in cui raccordare i due percorsi liceali (in cui confluiranno, credo, il nostro indirizzo linguistico e quello biologico) e quello professionale per le attività sociali, che è anche l'unico presente in tutta la provincia. Ma la verità è che si tratta di ipotesi: non sappiamo nulla, né possiamo prevedere le future eventuali delibere della Regione. L'ente, ad esempio, con l'intento di costituire delle 'scuole-polo' di riferimento, per aree di studio, sul territorio, potrebbe decidere che al Santorre non si facciano i licei ma, vista l'ampia disponibilità di strutture e di laboratori, vi faccia confluire due o tre indirizzi professionalizzanti".
Anche rispetto all'indirizzo biologico (che attira la maggior parte delle iscrizioni) la riforma taglierà competenze importanti: "Il nostro indirizzo biologico prevede materie che non compaiono fra quelle indicate dal liceo tecnologico riformato, 'chimico e dei materiali': sarà quindi meno ricco e specifico, ma allora a cosa sono serviti i tanti anni di sperimentazione in Italia, nel settore biologico, se poi per la definizione degli indirizzi torniamo indietro di 15 anni?".


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