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Repubblica-Torino-Il prof si sente stressato e precario

UNO STUDIO IN NUMERI Due medici Inpdap hanno studiato il fenomeno burn out tra gli insegnanti. I più colpiti quelli delle materie umanistiche Il prof si sente stressato e precario ...

02/09/2004
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la Repubblica

UNO STUDIO IN NUMERI
Due medici Inpdap hanno studiato il fenomeno burn out tra gli insegnanti. I più colpiti quelli delle materie umanistiche
Il prof si sente stressato e precario
Patologie psichiche in cattedra: "La società non ci capisce"
A chiedere l'inidoneità è una percentuale doppia degli impiegati e tripla degli operai Tra le cause di disagio anche le troppe riforme
TIZIANA CATENAZZO


"Cara prof, come stai? come hai trascorso le vacanze?": quando si parla di qualità della scuola il discorso non riguarda quasi mai la salute fisica e psichica degli insegnanti. Ma il benessere dei docenti è a rischio, e il rischio ha un nome: "burn-out". E' ciò che emerge da un'indagine compiuta su Milano e Torino a cura di due medici dell'Inpdap: nel confronto con altre categorie lavorative, la relazione che intercorre tra la professione insegnante e il rischio di sviluppare una patologia psichica è evidente. Vittorio Lodolo D'Oria e Franca Vizzi fanno parte delle commissioni incaricate di valutare le domande di pensionamento anticipato, per motivi di salute: "Gli insegnanti che chiedono l'inidoneità per motivi psichiatrici (e non fisici) sono il 49,2 per cento. Il doppio degli impiegati, e due volte e mezzo le richieste del personale sanitario; il triplo degli operai e dei manovali. La percentuale di patologie psichiatriche passa dal 45% del biennio ?93-?94 al 57,5% del biennio 2001-02, mentre nelle altre professioni passa da un valore medio di 20,4% al 26,3%". E' il primo studio che mette a confronto il disagio mentale delle diverse categorie professionali. Ma ecco, in sede di commissione medico-legale, i dati ottenuti per Torino: su 592 casi giunti all'esame della commissione, 481 sono donne (l'81,25%) e 111 uomini (il 18,75%). In base al livello di scuola, il 13% delle domande provengono dalla materna, il 41,22% dalla scuola elementare, il 22,47% dalle medie e il 23,14% dalle superiori. L'età media è di 48,17 anni. In base alle materie di insegnamento (relativamente alle scuole medie e superiori), si è potuto stabilire che la maggior parte delle richieste proviene da docenti delle materie umanistiche (per il 51,67%).
"Sulla base della diagnosi emessa al termine della valutazione medico-legale ? spiega Franca Vizzi - per 148 casi su 592 (il 25%) abbiamo riscontrato una patologia psichica. Per 303 casi, la patologia psichica è risultata associata ad un'altra patologia (quelle ormai ?storiche' degli insegnanti, che riguardano ad esempio l'apparato fonatorio, visivo e uditivo, o l'apparato osteo-articolare?)". Ma le cause indicate? "Moltissime ? aggiunge Lodolo D'Oria ? e moltissimi sono i motivi di stress, dovuti sia alla peculiarità della professione (rapporto con studenti e genitori, classi numerose, situazione di precariato, costante necessità di aggiornamento) sia alla trasformazione della società, sempre più multietnica e multiculturale. Anche la percezione dei valori sociali è mutata, ad esempio con le politiche a favore dell'handicap, o alla delega educativa che risponde all'assenza dei genitori-lavoratori a casa". E poi ci sono da tenere in conto l'evoluzione scientifica e l'avvento delle nuove tecnologie. Ma anche il susseguirsi delle riforme, insieme all'inadeguato ruolo istituzionale riconosciuto alla professione e alla riforma del sistema previdenziale con l'abolizione delle baby-pensioni. "Sembra paradossale ? è il commento di Lodolo D'Oria - che quanto più la scuola diventa un'istituzione di cruciale importanza nella "knowledge society", sempre più gli insegnanti si percepiscono come appartenenti a un ceto il cui prestigio è in declino. Il ?burn-out' è un problema internazionale, ma ancora oggi non è compreso nella classificazione delle patologie psichiatriche. La tesi che sorregge la nostra ricerca è questa: la sindrome del burn-out costituisce la fase iniziale di una patologia psichiatrica conclamata, specie se trascurata o ignorata".