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Repubblica-Torino-L'ultima beffa (con danno) per i supplenti della scuola

Costretti a seguire un corso nell'estate e a pagarlo immediatamente L'ultima beffa (con danno) per i supplenti della scuola I sindacati: "In altre regioni hanno permesso di rateiz...

12/06/2005
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la Repubblica

Costretti a seguire un corso nell'estate e a pagarlo immediatamente
L'ultima beffa (con danno) per i supplenti della scuola
I sindacati: "In altre regioni hanno permesso di rateizzare la spesa"
TIZIANA CATENAZZO


I precari paghino, se non vogliono essere più precari. I supplenti seguiranno quest'estate un corso 'abilitante' che permetterà loro di iscriversi nelle graduatorie degli "abilitati all'insegnamento" ma sub conditione: il pagamento di un bollettino di 2200 euro. Una tassa del genere, per smacchiarsi definitivamente l'abito del precariato, non è davvero una formalità, considerando che lo stipendio medio del supplente è di 1100 euro e, soprattutto, che il supplente non percepisce neanche un euro durante le vacanze (degli altri). "Un ricatto, non trovo altre parole spiega Angela Fazari del Coordinamento Precari Da un lato, siamo costretti ad iscriverci al corso, visto che la legge stabilisce che non si può più insegnare, se privi del titolo di abilitazione; dall'altro, la costrizione a pagare cifre così impegnative, per il nostro budget quotidiano. In altre regioni italiane, hanno almeno concesso di poter rateizzare il costo complessivo, qui in Piemonte no. O tutto o niente. O paghi o sei fuori dall'insegnamento".
I corsi, poi, saranno intensivi, con programmi no stop: dal 4 luglio al 4 agosto dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, per quattro giorni alla settimana. Quindi, le lezioni riprenderanno il 29 agosto con un primo periodo di lezioni prima dell'inizio dell'anno scolastico. Da settembre, due o tre incontri pomeridiani a settimana a seconda della disponibilità degli istituti.
I corsi sono di due tipi e per due diversi tipi di 'riconoscimento': ci sono i corsi abilitanti per l'insegnamento (che riguardano ad esempio maestri e maestre delle elementari, supplenti, privi di titolo) e ci sono i corsi per ottenere il titolo di specializzazione per il sostegno. Ad organizzare i corsi, e a tenere le lezioni, sono quindi la facoltà di Scienze della formazione primaria, e la Sis. "Stanno trasformando il tutto in un business, a scapito nostro aggiunge Angela Fazari E inoltre ci costringono a una guerra fra poveri, visto che la Sis, da parte sua, pare sia disponibile a modificare modalità di pagamento e importi, mentre la facoltà di Scienze della formazione, no".
Domani dalle 13 alle 15 i precari manifesteranno per protesta davanti a Palazzo Nuovo. Anche se il problema dei costi non riguarda poi tanto la facoltà che bene o male stabilisce l'importo in base al numero di ore, all'impiego dei docenti, ecc. quanto il Miur, che aveva promesso di coprire parte dei costi. Pia Lacidonia: "Insegno da 15 anni nel sostegno, e già nel 1981 ho fatto il corso di specializzazione. Ma non basta, evidentemente. E' assurdo che costringano proprio noi a sborsare queste cifre, visto che con stipendi tanto bassi non si riesce a risparmiare, né a concederci nulla..". Silvana Genco: "Infieriscono su persone che non hanno grandi disponibilità finanziarie, e inoltre questa disparità, da regione a regione (in Lombardia ad esempio pagano 1500 euro) come la giustificano?".