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Repubblica-Torino-"La Moratti paralizza gli atenei"

I NUMERI Durissimo intervento del rettore durante un'assemblea infuocata: "A Torino tagli per dieci milioni" "La Moratti paralizza gli atenei" Università e Poli si fermano uni...

11/10/2005
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la Repubblica

I NUMERI
Durissimo intervento del rettore durante un'assemblea infuocata: "A Torino tagli per dieci milioni"
"La Moratti paralizza gli atenei"
Università e Poli si fermano uniti contro la riforma
L'atto d'accusa di Pelizzetti: "Così rischiamo di bloccare i progetti di ricerca e di rallentare i lavori per l'edilizia e l'area ex-Italgas"
TIZIANA CATENAZZO


Nuova dura presa di posizione contro la ministra Moratti: Università e Politecnico hanno bocciato ieri l'ultimo testo di riforma, con toni quanto mai severi e accesi di critica e di fermo rifiuto. Sospensione delle lezioni e un'assemblea unica, per entrambi gli atenei (nell'aula 1 di Palazzo Nuovo, 600 almeno i partecipanti), i cui lavori sono stati aperti dal rettore Ezio Pelizzetti e dal prorettore Sergio Roda: toni di decisa opposizione al testo e "timori" (se ancora così si possono definire) riferiti in particolare all'attacco all'autonomia degli atenei e alla scomparsa di metodi e organi "seri" di valutazione del sistema universitario nazionale: "Come si destineranno agli atenei - si è chiesto il rettore - i fondi aggiuntivi che proprio noi abbiamo ottenuto l'anno scorso grazie al nostro lavoro e sulla base di criteri meritocratici equilibrati e trasparenti di assegnazione? Il Comitato nazionale di valutazione, cancellato: sarà sostituito da un'agenzia costituita da una quindicina di persone. Questo impoverimento, che coinvolge un aspetto tanto importante e delicato quanto la valutazione, per l'Università (quando finalmente si stava giungendo a un significativo cambio di rotta, rispetto alla mentalità comune che istintivamente la osteggiava e noi stessi, a Torino, abbiamo messo in campo significativi interventi per incentivare e migliorare i nostri sistemi e i nuclei interni, di valutazione), è gravissimo e deleterio. Per tutti".
Problema non minore, affrontato da Pelizzetti, quello della finanziaria, che taglia di 63 milioni di euro lo stanziamento previsto per il Fondo di finanziamento ordinario e di 60 i fondi per l'edilizia universitaria (mentre ne stanzia 15 in più per le Università private): "Ciò si traduce per noi, a Torino, in un taglio di circa 10 milioni di euro, ma se consideriamo il vincolo di gran parte delle risorse per il personale, e l'aumento medio degli stipendi del 5%, rischiamo di fermarci. Sì, l'ateneo rischia di dover bloccare progetti di ricerca, di non poter fare interventi qualificativi nel campo della didattica, di dover ovviamente rallentare i lavori per l'edilizia, e penso soprattutto all'area dell'Ex Italgas, che doveva essere pronta, rispetto ai programmi originali, nel 2009".
Un forte segnale, quello che il rettore ha dato ieri nel primo giorno di mobilitazione nazionale, oltre all'invito agli studenti e a quanti si impegnano nell'università ad evitare "eccessi" di qualsiasi genere: dove l'università è luogo di partecipazione responsabile, dove far crescere la propria coscienza e la professionalità. Dopo il rettore, esprimendosi soprattutto contro l'aziendalizzazione del sistema universitario, lo smantellamento dei servizi pubblici e la distruzione dello stato sociale, sono intervenuti il prorettore Roda, la ricercatrice Alessandra Algostino, il filosofo Gianni Vattimo ("Oramai viviamo in condizioni di continua emergenza, e la ripetitività di queste situazioni è il nostro destino: io stesso mi sento destinato a un futuro di anarchia, di rottura& Ma prepariamoci a una dura lotta: io il giorno che sarà sconfitto Berlusconi festeggerò, ma il giorno seguente sarò già pronto a lamentarmi di nuovo"), Guido Montanari docente in corso Duca, Stefano Vannicelli rappresentante dei tecnici e degli amministrativi. Presenti in aula anche Lorenzo Massobrio, preside di lettere, Giampiero Quaglino, preside di psicologia, e Alberto Conte.