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Repubblica-Torino-La valutazione? Gli aggettivi non bastano mai"

Pagina X - Torino L'INTERVISTA Parla il preside Imperatore "La valutazione? Gli aggettivi non bastano mai" ...

01/05/2005
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la Repubblica

Pagina X - Torino
L'INTERVISTA
Parla il preside Imperatore
"La valutazione? Gli aggettivi non bastano mai"


Preside Roberto Imperiale, perché la scuola non ama le valutazioni?
"Ci sono due tipi di scuole. La scuola "più avvertita" guarda con sospetto alla valutazione in uso, cioè a quella prassi che - "qui ed ora" - appura al massimo se un ragazzo abbia memorizzato qualche elemento di contenuto disciplinare. La scuola "meno avvertita" vorrebbe interessarsi di relazioni affettivo-educative e perciò di percorsi/processi, non di prodotti da certificare con aggettivi qualificativi, come si fa con le torte".
Il modo migliore per valutare l'apprendimento?
"Quello di vedere se il profilo di identità di ogni ragazzo, che com'è noto è costituito dall'intreccio di più sottosistemi non gerarchizzati (cognitivo, socioculturale, neurobiologico, psicorelazionale&) non si sia modificato in seguito ad apprendimento".
Perché prima si valuta e poi si stabiliscono livelli e standard? Non dovrebbe avvenire il contrario?
"Perché altrimenti le prove di valutazione non sarebbero statisticamente valide e non si potrebbe ammesso che ciò sia lecito, cosa che non credo parlare di livelli e di standard. D'altro canto, stabilire prima livelli e standard trasformerebbe la qualità in quantità e toglierebbe ai saperi la loro gratuità e il loro dover essere per quanto possibile "disinteressati", cioè il loro massimo valore".