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Repubblica-Torino-Per la scuola media è un passo indietro"

Per la scuola media è un passo indietro" Valeria Galliano è docente di Lettere alla scuola media "Don Milani" di Venaria. "Un clamoroso passo indietro", è il suo primo commento. "Già con ...

08/04/2002
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la Repubblica

Per la scuola media è un passo indietro"

Valeria Galliano è docente di Lettere alla scuola media "Don Milani" di Venaria. "Un clamoroso passo indietro", è il suo primo commento. "Già con la riforma Berlinguer era evidente la difficoltà di trovare un ruolo e una collocazione chiara per la scuola media all'interno del processo formativo. Alla fine si era trovata una soluzione. Ora il problema si ripresenta puntuale e non credo proprio che sia questa la strada giusta. La nostra resta una scuola senza identità. Salta l'esame al termine della scuola elementare e rimane una sola prova alla fine degli otto anni. Le valutazioni diventano biennali, una gran confusione".
"In realtà penso che in questo modo non si sia voluto scontentare nessuno, con il risultato che si lasciano questi tre anni di formazione in un limbo poco definito. L'ultimo anno dovrebbe essere dedicato all'orientamento, un'attività che diventa tanto più importante quanto più è rigida la divisione che attende i ragazzi alle superiori. L'esperienza ci insegna che l'orientamento deve essere un processo continuo e che anche dopo due anni di superiori molti ragazzi avevano ancora difficoltà a imboccare il percorso giusto. Ora si delega totalmente alla scuola media questo compito. C'è poi il problema della riduzione a 25 ore, ma quali saranno le materie penalizzate alla fine non si è capito. Tutte questioni aperte, siamo in attesa di riposte".

La riduzione a 25 ore significherà solo il caos"

Maria Luisa Mattiuzzo è dirigente scolastico della scuola comprensiva "Padre Gemelli" di Torino, quartiere LucentoVallette. Con la sua collega Ornella Di Benedetto, della scuola materna "Don Murialdo" di Borgo Vittoria, discute della ridefinizione del ruolo dei capi d'istituto con l'ingresso della riforma Moratti. La loro è una bocciatura senza appello: "La riduzione a 25 ore obbligatorie e la possibilità di scelta lasciata alle famiglie per la parte di ore facoltative annullerà del tutto gli sforzi fatti finora dalle singole scuole per pianificare un sistema formativo coerente. Si creerà una confusione enorme con l'inserimento di agenzie private". Sull'inserimento nella scuola elementare a cinque anni e mezzo, l'aggettivo usato è 'deleterio': "Non ci sono ancora indicazioni applicative e non bisogna dimenticare il punto dolente dei tagli agli organici. Una contraddizione evidente: da un lato si riduce il personale, dall'altro si aumenta il numero dei bambini che entrano nella scuola elementare". Prosegue Maria Luisa Mattiuzzo: "Inutile voler far finta di mettere in moto una rivoluzione quando tutto quello che si fa costituisce soltanto un peggioramento. Se questo è il modello di scuola che si prospetta, era molto meglio lasciare le cose com'erano. La nostra scuola, con tutti i suoi difetti, è più moderna di quella che ci sta dando il ministro Moratti. Pensiamo ad esempio all'importanza del tempo pieno per gli stranieri che sono in costante aumento".