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Repubblica-Torino-Piace il biennio "anti-Moratti" avviato da Oliva

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24/11/2005
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la Repubblica

BILANCIO
La Provincia: meno discriminati e meno bocciati
Piace il biennio "anti-Moratti" avviato da Oliva
"La Regione scelga di cambiare e sostenga il lavoro congiunto di scuola e formazione"


Il biennio integrato piace: la collaborazione tra scuola e formazione non solo è possibile ma auspicabile. La "riforma della riforma", avviata tre anni fa da Gianni Oliva in risposta al triennio di formazione professionale previsto dalla Moratti, che gettava molti nello sconforto, funziona. Ieri al convegno della Provincia, dove sono stati illustrati punti forti e deboli della sperimentazione, l'assessore Umberto D'Ottavio ha spiegato: "Siamo partiti con 7 classi nel 2003-2004 per arrivare oggi a circa 90 corsi, che rappresentano il 10 per cento dell'offerta formativa complessiva, nel biennio degli istituti tecnici e professionali. Hanno partecipato 12 agenzie formative, 21 scuole e 12 Comuni. I primi dati raccolti dimostrano che c'è stata effettivamente una sensibile riduzione dei respinti nel biennio integrato (20 per cento) a fronte di una media del 30 per cento nelle altri classi. La Provincia intende quindi consolidare l'esperienza maturata continuando a sostenere il biennio integrato come percorso di eccellenza e di priorità nello sviluppo strategico del sistema formativo territoriale". In spiccioli, il tutto si traduce in una spesa di circa 3 milioni e mezzo ogni anno, per ogni biennio, che l'Ente mette a disposizione dei progetti formulati dalle agenzie e dalle scuole pubbliche insieme.
Il biennio integrato è un sistema effettivamente più flessibile ed elastico, rispetto al triennio di "sola" formazione professionale previsto dalla riforma, e soprattutto, i ragazzi rimangono all'interno della scuola: la scelta di rivolgersi alla formazione o di rimanere nel ramo dell'istruzione si compie solo alla fine del biennio. Non a 13-14 anni, come previsto dalla Moratti. "L'Asapi sostiene fortemente il biennio - ha spiegato ieri il presidente Giulio Cesare Rattazzi - che evita ai ragazzi la scelta precoce, e non propone due canali differenziati e discriminatori, con ceti abbienti e non abbienti. La Regione potrà dare adesso segnali di cambiamento, favorendo e sostenendo lo sviluppo del biennio integrato&". Fino all'anno scorso, 72 milioni di euro regionali erano andati al triennio, e 2 al biennio integrato.
(ti.cat.)