Repubblica/Torino: SCUOLA, COSI' I REVISORI UCCIDONO L'AUTONOMIA
Denuncia dei sindacati: "Immobilizzati molti istituti"
A Venaria per i costi eccessivi fermate tutte le attività serali |
SARA STRIPPOLI |
Tempi di guerra per la scuola piemontese, dove molti dirigenti stanno ripiegando su decisioni drastiche come la diminuzione delle ore di apertura degli istituti e il conseguente calo delle attività extra offerte agli studenti. Destinatari dell´attacco in questo caso non sono il ministro o i sottosegretari, ma i revisori dei conti. I quali, dai tempi della nascita dell´autonomia scolastica, sono chiamati a controllare i bilanci e dare un giudizio sulla compatibilità finanziaria delle azioni decise dai dirigenti e dagli organi collegiali delle scuole. «I revisori stanno bloccando le attività degli istituti, intervenendo su materie contrattuali che non gli competono. Di fatto uccidono l´autonomia», dichiarano i responsabili regionali di Cgil, Cisl e Uil Alberto Artioli, Enzo Pappalettera e Diego Mieli. «Una situazione che va avanti da qualche anno, ma che adesso sta superando ogni limite, con quasi il 50 per cento delle scuole piemontesi costrette all´immobilismo», incalza Artioli.
Ma in che modo lo stop dei revisori rischia di compromettere le attività degli istituti? «In molti casi si contesta la riduzione a 35 ore del personale Ata nel caso in cui la scuola resta aperta per più di dieci ore al giorno», spiegano i sindacati. Il risultato è che in molti istituti docenti e personale tecnico amministrativo si sono rifiutati di dare le disponibilità per attività che rischiano di non essere retribuite. Il caso più eclatante a Venaria, dove sulla questione è intervenuto anche il sindaco Nicola Pollari.
I sindacati hanno chiesto un incontro con la direzione scolastica regionale, minacciano mobilitazioni e invieranno un documento ai ministeri dell´Ecomomia e della Pubblica istruzione, dai quali dipendono le nomine dei revisori. Artioli poi si spinge un po´ più in là: «Con i nostri legali sto valutando l´ipotesi di sporgere denuncia eventuali comportamenti invasivi», dice. Il gruppo dei revisori, cui vengono assegnate in media 7-8 scuole da controllare, è composto di tre membri, due dei quali di nomina ministeriale (il presidente fa riferimento al Mef), uno individuato dagli enti locali. L´attuale Finanziaria prevede la diminuzione a due membri. «Ma resta aperto anche il problema dei costi di questo servizio, considerato che i revisori arrivano in Piemonte da tutta Italia con alti costi per soggiorno e diarie». Sulla questione è intervenuta di recente anche l´Associazione nazionale presidi, che sta suggerendo ai dirigenti di evitare la riduzione a 35 ore e l´apertura prolungata degli istituti per impedire il blocco dei contratti: «Una decisione che rischia di compromettere l´offerta delle scuole», contestano le organizzazioni sindacali. |