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Repubblica/Torino: Scuola, i conti restano in rosso

I sindacati e i fondi per l´autonomia: poche briciole in più A rischio l´insegnamento della seconda lingua e le iniziative per combattere la dispersione e gli abbandoni

05/09/2006
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la Repubblica

Pappalettera "Così l´offerta non può certo crescere"
SARA STRIPPOLI

L´anno scorso era stato un grido di dolore. Sarà soltanto un po´ meno acuto quest´anno. Nelle scuole torinesi presto saranno distribuiti i fondi per l´autonomia e chi si aspettava decise inversioni di rotta scoprirà presto di doversi accontentare di qualche briciola in più. Se nel 2005 la somma ammontava a 3 milioni e 600 mila euro, quest´anno l´intera torta che le scuole della Regione dovranno dividersi per realizzare l´autonomia scolastica sarà appena appena più ricca: 4 milioni di euro, un misero 10 per cento di segno positivo. «Nulla che consenta di realizzare i progetti che consentono alle scuole di arricchire la loro offerta come potrebbero e come vorrebbero», dice per la Cisl scuola Enzo Pappalettera. «Un piccolo passo avanti ma siamo ancora molto distanti da quanto servirebbe» aggiunge per la Cgil Chiara Profumo.
Pochissimo potranno dunque fare le scuole per rispettare le indicazioni della legge 440, che gli addetti ai lavori conoscono come «legge per l´ampliamento dell´offerta formativa». Traduzione dal burocratese scolastico: fondi che servono a far partire corsi per l´insegnamento di una seconda lingua comunitaria alle medie o di altre lingue straniere alle superiori, iniziative per l´innalzamento del livello di scolarità, per la formazione del personale, attività per adeguare i programmi di studio, strumenti per valutare l´efficacia e l´efficienza di quanto si fa durante l´anno scolastico. In altre parole, tutto ciò che fa la differenza da un livello minimo di base a una scuola che si vorrebbe di qualità.
Certo, a guardare il bicchiere mezzo pieno, quest´anno capi d´istituto e insegnanti non dovrebbero storcere troppo il naso: l´aumento, seppur ridotto a pochi spiccioli, c´è stato rispetto ai tetmpi di magra della scuola disegnata da Letizia Moratti. «Ma se ricordiamo che nel 2005 c´è stato un taglio del 40 per cento rispetto all´anno precedente, e che negli ultimi anni la forbice ministeriale ha colpito pesantemente il mondo delle scuole, i 400 mila euro in più di quest´anno rappresentano soltanto un minimo risarcimento. Impossibile il confronto sulla scuola pre-Tremonti», spiega ancora Enzo Pappalettera.
Di questi, 4 milioni il 90 per cento finiranno nelle magre casse delle scuole, il restante 10 per cento rimane a disposizione della direzione scolastica regionale per interventi integrativi. Alle scuole saranno presto assegnate anche le risorse destinate a progetti destinati a combattere dispersioni e abbandoni. Un altro milione è già arrivato per progetti rivolti ai ragazzi stranieri. Sarà una commissione nei prossimi giorni a valutare quali, dei trecento già arrivati, potranno essere finanziati. A ricevere i fondi dovrebbero essere circa cento.