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Repubblica/Torino: Scuola, il tempo pieno garantito ma solo a chi sta già frequentando

L´ufficio regionale fissa le regole per il prossimo anno dopo la riforma Gelmini

04/03/2009
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la Repubblica

STEFANO PAROLA

I bambini piemontesi che oggi alle elementari frequentano il tempo pieno continueranno a farlo anche nel prossimo anno scolastico. In tempo di pesanti tagli ministeriali è già qualcosa. L´Ufficio regionale scolastico si è infatti si formalmente impegnato di fronte ai sindacati per garantire le 40 ore settimanali alle classi dalla seconda in poi.
In realtà non sarà proprio lo stesso tempo pieno: sarà impoverito dall´eliminazione dei periodi di compresenza, però durerà sempre 40 ore a settimana e quindi non stravolgerà gli orari di vita di moltissime famiglie. Per alcune, però, ci saranno novità. Alcune scuole hanno potuto offrire agli alunni orari "spezzatino", composti da 36-38 ore settimanali, grazie a qualche quota di organico in più ottenuta all´inizio di quest´anno. Da settembre invece i modelli saranno rigorosamente da 24, 27, 30 o 40 ore settimanali, quindi le circa 400 classi che oggi in Piemonte fanno questa sorta di tempo allungato dovranno ridurre l´orario.
All´incontro, cui hanno partecipato il vicedirettore dell´Ufficio scolastico regionale, Paolo Iennaco, e i vertici regionali di Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda, si è parlato anche delle nuove classi prime delle elementari, dove il problema dei tagli si farà sentire con maggiore intensità. Il punto di partenza è questo: non tutte le richieste delle famiglie verranno esaudite. Il vicedirettore Iennaco ha spiegato che l´Ufficio regionale garantirà il modello a 27 ore settimanali a tutte le nuove classi, cercando poi di accontentare il maggior numero di genitori che hanno chiesto le 30 o le 40 ore. Tutto dipenderà da quanti posti di lavoro da insegnante otterrà il Piemonte nella Conferenza Stato-Regioni. Un incontro fondamentale, anche perché, a differenza degli altri anni, difficilmente verranno assegnati dei posti in più a settembre.
La situazione non soddisfa i sindacati, che per sabato hanno indetto un presidio in piazza Castello, dalle 11 alle 13, con l´obiettivo di incontrare il prefetto per renderlo partecipe della preoccupazione che regna in tutto il settore. Secondo i sindacati, il Piemonte rischia di perdere 1.500 posti da docenti nelle scuole elementari, 1.000 nelle scuole medie e 1.500 unità di personale tecnico-amministrativo.