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Repubblica-Vogliono cancellare la storia di Bari

Le tre prestigiose strutture cittadine sono state inserite nella lista del ministero: "Ma i dati degli studenti sono sbagliati" "Vogliono cancellare la storia di Bari" La rabbia dei p...

29/08/2002
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la Repubblica

Le tre prestigiose strutture cittadine sono state inserite nella lista del ministero: "Ma i dati degli studenti sono sbagliati"
"Vogliono cancellare la storia di Bari"
La rabbia dei presidi di Pitagora, Panetti e Romanazzi: uno scandalo
"O hanno sbagliato ad elaborare i numeri. O c'è stato qualche errore di trasmissione"
PAOLO BERIZZI


"Venite. Venite a vedere cosa c'è di qua". A metà corridoio, dopo la segreteria e la sala professori, una porta lascia filtrare raggi d'agosto. Luce che scalda la polverosa penombra di una scuola ancora in vacanza. Il preside Francesco Tateo - ma adesso si dice "dirigente scolastico" - apre l'uscio e mostra con orgoglio il fiore all'occhiello dell'istituto tecnico per geometri "Pitagora": un museo con duecentocinquanta animali imbalsamati e fossili ordinati e classificati dentro teche di rovere e vetro. Non bastasse questo - se vi state chiedendo cosa c'entrino le tigri impagliate coi geometri dovete sapere che l'istituto tecnico è nato come agrimensori - il preside butta lì un esplicito: "Capito cosa vuole tagliare il ministro Moratti?".
Capito. Siamo nella più antica scuola di Bari (milleottocentottantasei) e già questo potrebbe bastare. Monumenti così, di solito, finiscono sotto la voce "patrimonio culturale": tutelati come un bene di tutti, tramandati intatti alle nuove generazioni. Invece il "Pitagora" l'hanno inserito nel libro nero di Letizia Moratti, un fascicolo di cinquanta pagine redatto dal ministero dell'istruzione per individuare gli istituti italiani da accorpare (2003 di cui 91 pugliesi). Un piano antisprechi che falcia anche scuole storiche poiché ritenute troppo onerose: dove ci sono meno di 9,5 studenti per insegnante - stabilisce il dossier finito sul tavolo della Cgil nazionale - si taglia. Il bello è che la notizia dei prossimi colpi di scure i presidi l'hanno appresa da Repubblica: perché di circolari da Roma, nelle scuole non ne sono ancora arrivate. "Ho rinunciato alle vacanze apposta per aspettare qualche comunicazione ufficiale - dice Francesco Tateo (è lui che ha istituito il primo corso di cinese per bambini che vivono a Bari senza conoscere la loro lingua madre) - ma fino adesso non abbiamo visto nulla. Certo se andrà a finire così, se il "Pitagora" sarà ridimensionato o accorpato questa città perderà una tradizione ultra centenaria. Sono preoccupato".
Quattrocentosedici alunni per sessanta insegnati, calcolatrice alla mano, il geometri non raggiunge la soglia del 9,5 fissata da Moratti. "Ma non si possono fare questi calcoli: abbiamo cinque docenti part time che alzano la media" non si arrende Tateo. "Lo scriva: questa scuola non può e non deve morire". Il preside sfoglia come fosse una margherita i possibili destini dell'istituto. Uno: accorpato al "Romanazzi" - che è un tecnico commerciale e che gode di ottima salute (vedremo poi) nonostante sia stato inglobato nel piano. Due: integrato con una decina di classi scucite al vicino liceo "Scacchi" (il "Pitagora" diventerebbe un istituto tecnico polifunzionale). Ultimo: rinfoltito con tre corsi (centocinquanta alunni) di un altro istituto per geometri, l'"Euclide". "In questo caso ce la faremmo ad arrivare al tetto del 9,5". Sennò addio geometri. Geometri qualificati: "L'anno scorso abbiamo bocciato parecchio: non vogliamo fare uscire studenti non all'altezza del mondo del lavoro. Nonostante si dica il contrario, c'è ancora molta richiesta di geometri. E il "Pitagora" - incalza - è una garanzia". Altri, spiazzati dalle prime mosse di una scure che sta per abbattersi e si preannuncia non meno impietosa della forbice ospedaliera di Fitto, usano parole ancora più alte.
Riguardo al suo "Romanazzi", la preside Cecilia Pirolo parla di "fama nazionale". Poi, ancora incredula, la voce e l'espressione di chi si sveglia una mattina e cade giù dal letto, sbotta: "E' un fulmine a ciel sereno, questo piano di accorpamento della Moratti". Una "boutade", dice. "Chiederò subito chiarimenti al ministero. Assurdo che il nome di questo istituto sia finito nel libro nero". Il perché non sono numeri a capocchia ma dati reali; cifre che smonterebbero - fino a prova contraria - il teorema del ridimensionamento. Il "Romanazzi" ha novecentocinquanta studenti e novanta insegnanti: quasi 10,5 alunni per ogni docente. Ben al di sopra di 9,5. I casi sono due, si sfoga Cecilia Pirolo: "O hanno sbagliato ad elaborare i dati. O c'è stato qualche errore di trasmissione degli stessi". E ancora: "Sapevo che il ridimensionamento era previsto solo per scuole con meno di 500 alunni. I numeri del "Romanazzi", da sempre, hanno ampiamente giustificato l'autonomia".
La stessa autonomia che rivendica il tecnico industriale "Panetti", altra scuola iscritta da Moratti nel registro degli "inutili e costosi" (tra gli istituti più noti figurano anche: i professionali "Elena di Savoia" e "Majorana", l'istituto d'arte di Monopoli, il professionale "Chiarulli" di Acquaviva delle Fonti e quello di Barletta; e poi il comprensorio medie ed elementari di Poggiorsini e la scuola media Manzoni-Lucarelli di Carbonara). Nonostante una media indifendibile - novecento alunni per 114 docenti fanno 7,9 - nello storico istituto a due passi dal provveditorato di tagli non vogliono nemmeno sentire parlare. Dice il vice preside Carlo Favia: "Sono sicuro che alla fine non saremo toccati da nessun provvedimento. Troppo grosso e troppo antico, il "Panetti", per essere accorpato". Ma il ministro Moratti ha deciso così. "Ah sì? E chi l'ha detto? Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione. Finché non ci dicono qualcosa di certo è inutile parlare di tagli".
Sarà anche inutile ma tant'è. La lista Moratti - c'è ma nelle scuole ancora non si vede; le cose che non si conoscono fanno ancora più paura - è caduta nelle mani di Gianni Milici, segretario regionale della Cgil scuola pugliese. Milici ha pochi dubbi: " Inizieranno ad attivare tutte le procedure per il ridimensionamento già da quest'anno: poi il piano entrerà in vigore nell'anno scolastico 2003-2004". Quando si dice rosolare a fuoco lento.