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Republica/Torino: Applausi da presidi e prof Bloccata la riforma Moratti

Solo otto istituti superiori piemontesi avevano aderito alla sperimentazione collegata al biennio uguale per tutti

28/05/2006
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la Repubblica

La Cisl ha già organizzato per mercoledì un convegno. Il segretario Pappalettera: "Si parlerà del futuro dei tecnici e dei professionali

TIZIANA CATENAZZO

La scuola torinese applaude al neoministro Fioroni. Da genitori, insegnanti, presidi e professori la piena soddisfazione per la prima mossa ‘contro´ la riforma Moratti: la sperimentazione a settembre alle superiori. Per quanto, solo 8 istituti in tutto il Piemonte vi avessero aderito: «E´ un atto che ci aspettavamo – ha spiegato Enzo Pappalettera della Cisl – perché questo piano di sperimentazione era decisamente debole, e la realizzazione difficile: in quelle 8 scuole, si sarebbero dovuti convocare tutti i genitori, famiglia per famiglia, per ottenerne l´assenso, dal momento che i ragazzi sono stati iscritti a gennaio secondo i piani dell´offerta ‘originali´, quelli non sperimentali. Ora ci auguriamo che, come secondo atto del ministro, si decida al più presto per la sospensione del decreto sulla riforma delle superiori, per stabilire quindi che non dovrà partire a settembre 2007. Sarà possibile così iniziare quanto prima lo studio di una valida alternativa. Per mercoledì pomeriggio all´Istituto alberghiero di via Gorizia, abbiamo promosso un convegno, aperto a tutti, sulle sorti e le future possibilità aperte dalla riforma, cui vanno incontro gli istituti tecnici come i professionali e gli istituti d´arte: sarà utile a chiarirsi le idee su quanto sta succedendo e su quanto possiamo aspettarci».

E così Diego Meli, Uil: «Il congelamento della sperimentazione è già un primo passo importante. Se la scuola è di tutti, bisogna davvero che le riforme siano condivise, e non imposte. Questa non è retorica: la scuola deve poter formare gli individui su basi sia culturali che tecniche senza dover per questo indietreggiare di trent´anni, quando i più ricchi potevano permettersi un´istruzione liceale, e i meno fortunati accontentarsi dei percorsi professionali. Abbiamo sempre sostenuto e difeso la pari dignità e qualità dei percorsi».

Dal palazzo della Regione, la più convinta approvazione da parte dell´assessore Gianna Pentenero: «Incontreremo Fioroni fra pochi giorni, ma questo primo atto ministeriale serve già, e soprattutto, a tranquillizzare le famiglie, che sanno di poter contare (se ad esempio hanno iscritto i figli agli istituti tecnici) su un indirizzo di studi altrettanto valido e che anzi, intendiamo con ogni mezzo rivalutare, perfezionare e incoraggiare». E´ un vero sospiro di sollievo, infine, quello che viene dalle scuole: «Lo definirei un atto di buon senso, poiché eravamo in troppi ad opporci – ha commentato Tommaso De Luca, il vicepreside dell´Avogadro – e l´accoglimento della sperimentazione da parte di un così limitato numero di istituti, l´avrebbe resa comunque poco scientifica. Ma anche l´intervento sui fondi per la maturità depone decisamente a favore di Fioroni. Ancora in merito alla maturità - che la riforma ha avvilito a inutile e avvilente ‘teatrino´ – dovremmo porci dei seri interrogativi: perché questo esame, così come lo si fa adesso, tanto vale non farlo. Non ha senso, e lo sappiamo tutti».

Giovanna Farina, preside del professionale Santorre di Santarosa: rincara la dose: «Condivido pienamente le azioni del ministro, e soprattutto concordo sull´innalzamento dell´obbligo al biennio, ma occorre che quanto prima ci si dica come dovrà essere, questo biennio, se generalista (cosa che certo non mi auguro), se uguale per tutti o no. Settembre 2007 non è lontano, per noi: occorre avere le idee chiare entro dicembre, per predisporre i piani dell´offerta formativa, e arrivare quindi preparati a gennaio, per le iscrizioni».

Più cauto, il preside del D´Azeglio Salvatore Iuvara: «La sperimentazione andava comunque bloccata, nell´attesa di capire in quale direzione il neoministro vorrà portare la riforma Moratti. A rigore, anche il blocco delle sperimentazioni accolte da alcune scuole, è una violazione della loro autonomia. Ecco, credo che occorra riflettere molto su quanto e cosa resta, in realtà della tanto sbandierata dell´autonomia delle scuole».