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Resto del Carlino/Bologna: Agosto, famiglie nel caos. I corsi di recupero vanno fatti durante l'anno

Luigi Catalano, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, boccia la decisione (ora rubricata in fretta e furia a idea) di quasi tutti i presidi delle superiori nel voler fissare i test per sanare le insufficienze a dopo le vacanze estive

31/01/2008
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Il Resto del Carlino

di FEDERICA GIERI

GLI ESAMI di riparazione? A luglio o ad agosto. A settembre mai e poi mai. Luigi Catalano, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, boccia la decisione (ora rubricata in fretta e furia a idea) di quasi tutti i presidi delle superiori nel voler fissare i test per sanare le insufficienze a dopo le vacanze estive. Uno stop che costringe i numeri uno ad ingoiare (e a far ingoiare a insegnanti e famiglie) un boccone tanto indigesto quanto amaro.
«Non è possibile fissare i corsi di recupero o le verifiche a settembre». Le parole di Catalano non lasciano spazio ad equivoci e arrivano durante un incontro tecnico in piazza XX Settembre.

«BISOGNA rispettare l’ordinanza ministeriale» che, in questo, è molto chiara. Corsi, prove e scrutini finali: tutto deve concludersi entro il 31 agosto. «Salvo casi di comprovata eccezionalità. E l’eccezionalità – fa notare il direttore generale, tirando le orecchie ai dirigenti di licei, professionali e tecnici che pensavano di giustificare così la loro scelta - non è prevedibile a gennaio». Dietrofront, dunque. Che Catalano prendesse questa posizione che obbliga ad una sterzata, del resto, era nell’aria. Qualche dubbio sulla percorribilità dell’opzione settembrina, serpeggiava.

NEI GIORNI SCORSI, circolava persino la voce che, per darle gambe, si sarebbe chiesto una deroga ufficiale a Roma. Ipotesi mai arrivata sul tavolo di Catalano. «In certi casi – sottolinea un dirigente dell’Ufficio regionale – lo sforamento a settembre è parso meccanico o di tipo rivendicativo. Come si può affermare adesso che, a giugno o luglio, ci saranno problemi tali da impedire lo svolgimento delle prove?». Lo stesso ragionamento vale per i corsi di recupero che «vanno tenuti durante l’anno. Semmai, in estate, ci potranno essere ore residuali di lezione».
Unico ad uscire indenne dalla bufera che inevitabilmente si scatenerà nei prossimi giorni, è il liceo scientifico Fermi che, mesi fa, aveva già fissato gli esami a luglio. Un occhio lungo, quello dimostrato dalla preside Elviana Amati, criticata per questo da colleghi che ora si trovano a dover seguire i suoi passi. Per di più di corsa.
I tempi, infatti, stringono. Non fosse altro perché bisognerà comunicare alle famiglie il calendario (almeno di massima) delle prove. E qui c’è l’intoppo. «Ogni scuola – ammette il presidente dell’Associazione scuole bolognesi, Vittorio Biagini che è anche preside del Polo artistico – lo dirà quando può».

SE SI PROCEDE a marce forzate, verosimilmente l’annuncio potrebbe arrivare a marzo. Ma anche allora mamme e papà non potranno organizzare ancora e nulla. Meno che mai il piano ferie. Non essendoci omogeneità nelle scelte, troppo varia l’offerta formativa, potrebbe capitare che fratelli, in istituti differenti, debbano sostenere le prove non tanto in giorni, quanto in mesi o in modalità differenti. Soprattutto, ipotizza Biagini, se qualcuno decidesse di «percorrere la diversificazione delle verifiche.
Ad esempio, suddividendole in due tornate: la prima a luglio, la seconda a fine agosto. Insomma la rivoluzione degli esami di riparazione avanzerà in ordine sparso. Anche perché le difficoltà sono oggettivamente tante. Catalano auspica, però, un’uniformità operativa. A questo lavorerà la prossima settimana con le tre videoconferenze (6-7-8 febbraio) in agenda. Parlando con i presidi emiliano romagnoli, cercherà di giungere ad una condivisione delle scelte. Al termine, Bologna, data la sua specificità, avrà una sessione straordinaria di studio, con un appuntamento in più.