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Resto del Carlino-Bologna-Cattedre, revisione entro ottobre delle graduatorie

SCUOLAAccordo raggiunto con i sindacati Cattedre, revisione entro ottobre delle graduatorie di Daniela Laganà BOLOGNA "Tutte le graduatorie di attribuzione di cattedra degli insegnan...

10/09/2004
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Il Resto del Carlino

SCUOLAAccordo raggiunto con i sindacati
Cattedre, revisione entro ottobre delle graduatorie
di Daniela Laganà
BOLOGNA "Tutte le graduatorie di attribuzione di cattedra degli insegnanti di terza fascia saranno ricontrollate in modo da correggere subito i provvedimenti errati ed evitare ai docenti i dispendiosi ricorsi al Tar". A dirlo è Lucrezia Stellacci, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia Romagna, al termine dell'incontro con i sindacati dove si è affrontato il caso delle 'graduatorie della discordia'. Insomma, l'insegnante che gli studenti troveranno in cattedra al loro rientro potrebbe cambiare nel giro di pochi giorni.
Ma quali saranno i tempi di questa revisione?
"Contiamo di concludere entro la fine di ottobre".
Un impegno notevole...
"Sì, anche perché quest'anno in tutta la regione si è registrato un incremento complessivo di studenti in quasi tutte le fasce d'età".
Vuole dire che sono aumentate le iscrizioni?
"Esattamente. L'Emilia Romagna è perfettamente allineata con il trend nazionale che parla sia di ripresa delle nascite che di un maggiore afflusso dovuto ai figli degli immigrati".
In che misura si è registrata questa crescita?
"Guardando i dati della scuola dell'infanzia, ad esempio, abbiamo un aumento di oltre mille bambini. Nella primaria, invece, parliamo di quasi tremila scolari in più rispetto all'anno scolastico 2003-04. A fronte di questi numeri c'è stato anche un conseguente incremento di quello dei docenti".
Tutto bene, quindi...
"Quasi. Purtroppo non è stato possibile accrescere anche il numero delle classi del tempo pieno. Ma quello non dipende da noi: il numero è fissato per legge. Invece ho personalmente autorizzato in deroga altri 200 posti ai docenti di sostegno".
Tornando all'organizzazione degli organici, si registra [FIRMA]quindi [\FIRMA][\FIRMA]anche un aumento dei posti?
"Sì. Quest'anno abbiamo 305 posti totali in più in tutta la regione. Tenga conto, però, che nel tempo questa funzione non sarà più di nostra competenza. La riforma Moratti, infatti, prevede che questo ruolo passi direttamente agli istituti scolastici".
Quale sarà allora il ruolo della Direzione generale nell'immediato futuro?
"Resteremo un organo di vigilanza affinché le scuole, pur nel rispetto della loro autonomia, non trascendano le leggi generali e gli ordinamenti decisi dallo Stato. Ovviamente continueremo a essere di sostegno e di aiuto alle singole scuole".
Cosa ne pensa della riforma Moratti?
"Personalmente ne condivido i valori di cui si fa portatrice perché si focalizza in primis sullo studente e solo in seconda istanza sui docenti. In fondo si pone sulla scia del cambiamento già voluto dal precedente Governo. Il vero problema, però, restano gli strumenti di attuazione di questo passaggio".
Cosa vuol dire?
"Dipende da come le autonomie scolastiche sapranno utilizzare la presenza del tutor, le attività di laboratorio, il portafoglio e tutti gli altri elementi previsti dalla riforma stessa".
Però fondamentalmente la giudica positivamente.
"L'importante è partire. Poi la legge prevede anche una verifica tra un anno e mezzo, quindi per le correzioni c'è sempre tempo. Inoltre non bisogna dimenticare che questa riforma prevede anche una scuola più aperta al territorio. Una vocazione quasi naturale per l'Emilia Romagna, che potrebbe realizzare questo interscambio prima e meglio delle altre regioni".
Come si muoverà la Direzione generale per favorire questo passaggio?
"Abbiamo preparato un progetto di comunicazione rivolto sia all'esterno studenti e famiglie sia all'interno personale amministrativo dentro le scuole, docenti".
Nello specifico come vi muoverete?
"A giorni partiranno i primi gruppi di formazione per il personale amministrativo. Poi procederemo 'a cascata': il personale amministrativo, una volta formato, sarà inviato direttamente nelle scuole per focus group di ascolto, perché ci interessa conoscere direttamente dagli interessati (insegnanti, presidi, ecc) quali sono le loro difficoltà. I dati ci serviranno poi per organizzare un osservatorio regionale e operare un monitoraggio sull'attuazione della riforma".