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Resto del Carlino/Macerata: Meno classi e prof alle scuole superiori In coda per gli asili

Sindacati all’attacco

09/04/2006
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Il Resto del Carlino

di Franco Veroli
MACERATA — Nelle scuole superiori della nostra provincia cresce il numero degli studenti, ma calano classi e posti di insegnamento. E sulla definizione degli organici per il prossimo anno, i sindacati — Snals, Cgil, Cisl e Uil — scendono sul piede di guerra. Gli alunni iscritti sono passati dai 13.633 dell’anno scolastico 2005 / 2006, ai 14.100 del 2006 / 2007, 467 in più. Di qui la richiesta dei dirigenti scolastici di un quarantina di nuove classi (da 633 a 670). In realtà ne sono state autorizzate solo 11, passando da 633 a 644 .
«Stando al numero delle classi — spiegano Giampaolo Cingolani (Cgil) e Anna Maria Chirchiù (Cisl) — i posti da attivare elaborati dal sistema informativo erano 1.322, mentre quelli previsti dall’Ufficio Scolastico Regionale sono stati 1.291, cioè 31 in meno». Non solo. C’è da ridire anche sul numero delle classi, visto che «non si è tenuto conto dei tassi di ripetenza, non sono state attivate le classi iniziali dei corsi serali e non sono state doppiate quelle con numeri al limite della soglia prevista dalle norme».
«Insieme agli altri sindacati abbiamo inviato una lettera alle forze politiche e agli organi competenti — sottolinea Giovanni Bonvecchi, segretario provinciale dello Snals — affinché tengano conto delle reali esigenze delle scuole. Non si può sempre andare avanti lungo una logica di soli tagli, volti a conseguire risparmi che rischiano di compromettere l’attività e la qualità dei nostri istituti». Anche perché, come ricordano all’unisono i sindacati, la provincia di Macerata ha già pagato il suo prezzo: «La razionalizzazione della rete scolastica è stata già attuata, anche se con gradualità; e, dunque, non si può chiedere al territorio più di quanto abbia già dato».
Il risultato è che ci saranno meno classi e più numerose. «Quattro prime allo Scientifico di Civitanova (113 iscritti), 9 allo Scientifico di Macerata (261 iscritti), due, ind. Igea, all’Itc di Civitanova (60 iscritti), 5 all’Itc di Macerata (150 iscritti), all’ai Geometri di Macerata (132 iscritti), 4 all’Itis di Recanati (128 iscritti) e 5 all’Itis di San severino (139 iscritti)», scandiscono Cingolani e Chirchiù.
«In questo scenario — aggiunge Bonvecchi — fatta eccezione per l’alberghiero di Cingoli, i più penalizzati sono gli Istituti Professionali, che perdono anche corsi specifici (al Pannaggi di Macerata è stata cancellato quello di chimica)». Una situazione che, tra l’altro, produrrà anche una ventina di soprannumerari (docenti che restano senza cattedra), e che restringe le possibilità di lavoro per i tanti precari presenti anche nella nostra realtà.
Non mancano i problemi nella Scuola dell’Infanzia (ex materna), ma su un fronte diverso. «Sono circa 140 i bambini in lista d’attesa, che cioè non hanno trovato posto per frequentare la scuola», sottolinea Bonvecchi. Oltre 100 sono gli anticipatari e una quarantina quelli di tre anni, questi ultimi concentrati, in particolare, nei comuni di Recanati, Cingoli e altri centri come San Ginesio, Treia e Pollenza. Per far quadrare i conti, in più di un caso alcune classi funzioneranno non a tempo pieno, ma «solo al mattino, con grave pregiudizio per i genitori», evidenziano i sindacati. Situazione sostanzialmente invariata, invece, nella Scuola Primaria (ex Elementari) dove i posti di scuola comune sono aumentati di 14 unità, e in quella secondaria di primo grado (ex — Medie).