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Resto del CArlino-Marche-I precari accusano il ministero La protesta si fa più acuta

ISTRUZIONEIl problema della ridefinizione delle graduatorie I precari accusano il ministero La protesta si fa più acuta MACERATA Prima da Leonardo Marini, responsabile del Csa (ex Provve...

24/06/2004
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Il Resto del Carlino

ISTRUZIONEIl problema della ridefinizione delle graduatorie
I precari accusano il ministero La protesta si fa più acuta
MACERATA Prima da Leonardo Marini, responsabile del Csa (ex Provveditorato agli studi) e, poi, dal prefetto Carmelo Aronica. I precari della scuola hanno inteso così evidenziare ieri mattina tutti i problemi connessi alla ridefinizione delle graduatorie permanenti che, in base ai più recenti provvedimenti, sono nel caos. Dopo una simbolica manifestazione davanti agli uffici di via Armaroli, una delegazione composta oltre che dai rappresentanti della scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals, anche dai rappresentanti del Miip (Movimento interregionale insegnati precari), Katia Soldini, Alessandra Ceccarelli, Mariella Orlandi e Simona Antonelli, è stata ricevuta da Leonardo Marini. Al centro delle contestazioni la legge 143/2004 che ha rimodulato le tabelle di titoli e punteggi sulla base di cui aggiornare le graduatorie.
In particolare si contesta il previsto raddoppio del punteggio per i servizi prestati in scuole di montagna; la retroattività (palesemente anticostituzionale) delle stesse norme; l'illegittimità della riapertura dei termini per l'integrazione delle domande (già presentate entro il 21 maggio); la valutazione del servizio, sia specifico che non, peraltro inficiata da un problema tecnico, connesso al programma informatico predisposto dal Ministero.Le risposte di Marini sono state interlocutorie e hanno annunciato ulteriori incontri di chiarimento a Roma.
Cordiale l'incontro con il prefetto Aronica, che ha assicurato il suo interessamento nelle sedi preposte(a sottolinearne l'importanza, vi hanno anche partecipato i segretari provinciali della Cgil Santori e della Cisl Canale). I precari però non mollano.
I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno già proposto ricorso collettivo al Tar del Lazio, e altrettanto hanno fatto i rappresentanti del Miip. Due le direttrici lungo le quali si intende agire: da una parte le norme evidenziano chiari problemi di legittimità costituzionale; dall'altra gli atti sono impignabili sotto il profilo amministrativo. A questo riguardo basti solo pensare che nel definire le scuole di montagna ci si è rifatti ad una legge (la n. 991 del 1952), già abrogata; nello stesso tempo la limitazione a 12 punti del punteggio complessivo per ciascun anno scolastico (vanificando in gran parte la valutazione del servizio non specifico), e l'arbitraria limitazione a 6 mesi del periodo di servizio specifico e non specifico valutabili, costituiscono un'evidente sottrazione di quelli che comunemente si chiamano diritti acquisiti.
Di qui una nuova manifestazione ad Ancona, prevista per venerdì (in concomitanza con un'altra che si svolgerà a Roma) in occasione dell'incontro che i sindacati avranno con il responsabile dell'Ufficio Scolastico Regionale.
Franco Veroli