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Sicilia-"Cancellate" 689 cattedre-I "prof" in esubero sino al 2005 manterranno il posto di lavoro

"Cancellate" 689 cattedre Tagli nella Scuola in Sicilia. I "prof" in esubero sino al 2005 manterranno il posto di lavoro Lillo Miceli Palermo. Entro il 30 di agosto, i Csa (ex Provveditorati...

24/08/2003
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La Sicilia

"Cancellate" 689 cattedre
Tagli nella Scuola in Sicilia.
I "prof" in esubero sino al 2005 manterranno il posto di lavoro

Lillo Miceli
Palermo. Entro il 30 di agosto, i Csa (ex Provveditorati agli Studi), completeranno il conferimento delle supplenze annuali, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. L'anno scolastico, dunque, potrà iniziare senza vuoti di organico. Problemi, invece, si prospettano per gli incarichi di supplenza agli insegnanti di sostegno: le graduatorie sono carenti perché mancano gli "specializzati". Saranno, poi, presidi e dirigenti scolastici a coprire eventuali lacune. Per esempio, a Catania su 1392 posti disponibili, finora è stato possibile incaricare solo 407 insegnanti di sostegno; a Palermo, su 1415, sono stati incaricati 905. Tranne Messina, dove sono già stati nominati 547 supplenti su 560, la carenza di insegnanti di sostegno è generalizzata. Un vuoto che nei prossimi anni potrà essere colmato dai neo laureati che usciranno dalle facoltà di Scienze della formazione.
Ma nella scuola pubblica, in genere, i problemi sono di ben altra natura: il numero dei posti, fin da quest'anno, subirà una forte contrazione. Per diversi motivi: nelle scuole medie superiori, a causa della direttiva prevista dalla legge finanziaria, le cattedre dovranno essere di 18 ore piene; nelle elementari e medie, la contrazione è dovuta alla riduzione del numero degli alunni. In Sicilia, ciò equivale alla perdita di 689 posti. Quindi, si passerà dalle 19.862 cattedre si passerà a 19.173 dell'anno scolastico 2003-2004.
Nessuno dei docenti in esubero, comunque, resterà senza il posto di lavoro, almeno fino al 2005. I docenti perdenti cattedra, infatti, per quest'anno possono rimanere a disposizione delle loro scuole. Solo nel caso in cui un insegnante non dovesse riuscire a trovare una cattedra disponibile in un altro istituto o nell'ambito della provincia, allora, per 24 mesi verrebbe inserito in liste di disponibilità con lo stipendio ridotto all'80 per cento circa. Ma è un'ipotesi piuttosto remota: il meccanismo, prima di arrivare all'estrema conseguenza dell'eventuale licenziamento prevede una serie di norme di salvaguardia, come la riqualificazione professionale e l'eventuale impiego in altri rami della pubblica amministrazione. In ogni caso, 118 dei 689 docenti siciliani perdenti posto, hanno optato per il trasferimento in un'altra scuola.
"Non credo che vi sarà alcuna risoluzione di contratto - sottolinea il professore Rosario Leone, dirigente dell'area organico della Direzione scolastica della Sicilia - perché vi è il naturale tourn over dei colleghi che vanno in pensione. Eppoi, vi sono i posti dei precari".
In ogni caso, qualcuno che vedrà frustata la propria aspirazione vi sarà. A pagare il prezzo più salato, saranno proprio i precari che magari avranno l'incarico annuale, ma non potranno ottenere il contratto a tempo indeterminato.
"La strettoia finanziaria - aggiunge Rosario Leone - provocherà disagi. Si pensi che per il secondo anno consecutivo non vi sono immissioni in ruolo di precari". Seri problemi avranno anche i presidi delle medie superiore in seguito alla contrazione a 18 ore delle ore di insegnamento. Non avendo a disposizione professori con ore libere, come faranno a sostituire un docente che si assenta perché consigliere comunale o provinciale, non potendo per un solo giorno nominare un supplente?
Invece, è stato congelato il numero delle classi di materna-infantile, nonostante le migliaia di richieste di iscrizione, perché non è scuola dell'obbligo.
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