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Tecnica della Scuola: Prove di tecniche di unità sindacale, in Sicilia e in Piemonte

Nell'isola i sindacati della scuola aprono una vertenza sulla questione degli organici. In Piemonte è in programma una manifestazione unitaria per il 22 maggio; ma anche uno sciopero (in una scuola torinese) proclamato da confederali, Cobas e Cub.

30/04/2010
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La Tecnica della Scuola

di Reginaldo Palermo

Dopo un lungo periodo di separazione i sindacati della scuola si stanno riconciliando? Forse si: i segnali arrivano dai territori, come per esempio dalla Sicilia, dove sindacati confederali (e non solo) hanno aperto una vertenza in materia di organici e hanno chiamato in causa anche i vertici della Amministrazione regionale.
Situazione analoga si sta verificando in Piemonte, dove c’è in preparazione una manifestazione regionale unitaria per il 22 maggio.
Ma in provincia di Torino i sindacati sono riusciti a trovare un accordo ancora più stretto: il 5 maggio prossimo, in un circolo didattico di Torino, il personale sciopererà forse al completo per protestare contro i tagli all’organico.
Alla “Sibilla Aleramo” (una scuola con poco meno di un migliaio di alunni e un centinaio di docenti) Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Cobas e Cub, pressati dal personale e dalle stesse RSU, hanno proclamato infatti uno sciopero in piena regola. Le richieste sono semplici e chiare: un posto in più per il personale Ata, un posto di sostegno in più e il ripristino del tempo pieno in una classe prima dove quest’anno si sono dovuti alternare 8 insegnanti.
Era ormai dal 30 ottobre 2008 che nella scuola non si registrava più un’azione unitaria e la notizia appare dunque piuttosto sorprendente anche se lo sciopero riguarderà solo un centinaio di lavoratori che, tra l’altro, protestano anche per una incredibile aggressione da parte di un genitore nei confronti di un insegnante della scuola. Quanto è accaduto, denunciano insegnanti e Ata, è dovuto anche alle carenze di personale addetto alla vigilanza e alla campagna di continuo discredito nei confronti di insegnanti e dipendenti pubblici. Ma lo sciopero vuole essere soprattutto un “segnale” rivolto anche alle altre scuole dell’Italia e, soprattutto, alle segreterie dei sindacati affinchè riprendano il confronto e promuovano iniziative unitarie.


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