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Tuttoscuola: Federalismo fiscale/: più poteri e competenze alla Lombardia

il Governo e la Lombardia hanno firmato l’intesa sulle ulteriori forme e condizioni dell’autonomia e dato avvio al negoziato di verifica per il trasferimento alla Regione di larghe competenze su 12 settori

11/11/2007
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Tuttoscuola

Dal disegno di legge delega sul federalismo fiscale, approvato lo scorso 3 agosto ed affidato all’approvazione del Parlamento, e dalla decisione del Governo di affiancare un’iniziativa legislativa per l’ampliamento delle competenze delle Regioni, che ne facciano richiesta, possono nascere probabili contrasti politici.
Il 30 ottobre scorso, in mattinata, il Consiglio dei Ministri ha avviato l’esame del disegno di legge costituzionale attuativo dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione; nel pomeriggio il Governo e la Lombardia hanno firmato l’intesa sulle ulteriori forme e condizioni dell’autonomia e dato avvio al negoziato di verifica per il trasferimento alla Regione di larghe competenze su 12 settori dell’attività amministrativa e delle eventuali risorse finanziarie.
Con questa iniziativa il Governo sembra aver abbandonato la tesi gradualista, di considerare l’attribuzione di ulteriori competenze logicamente e cronologicamente subordinata alla definizione del quadro complessivo in materia di federalismo fiscale, dando un’accelerazione al federalismo differenziato o a geometria variabile. Un primo passo, quello della Lombardia, che forse potrebbe essere seguito anche da Piemonte, Veneto, Toscana, Liguria.

Federalismo fiscale/2: strumento di riequilibrio dei dislivelli regionali

La scelta costituisce presumibilmente un tentativo di contrastare il fenomeno di "fuga" dei comuni (ultimo in ordine di tempo Cortina d’Ampezzo) i quali puntano a "migrare" verso le Regioni più ricche, fondamentalmente per motivi economici.
Il federalismo è una questione spinosa che investe la ripartizione dei soldi pubblici tra Stato, Regioni e Comuni, i rapporti tra le Regioni e le Comunità locali, la disponibilità delle risorse finanziarie per i servizi pubblici, la garanzia di uguali diritti civili e sociali dei cittadini.
Questione complessa, che richiede di individuare: le materie per le quali spetta allo Stato la competenza legislativa esclusiva; l’area di competenza legislativa concorrente delle Regioni, nella quale lo Stato è chiamato a determinare i principi fondamentali; gli ambiti della competenza legislativa delle Regioni in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato, in via concorrente od esclusiva.
Diventa così prioritaria la ricerca del confronto tra istituzioni statali, regionali e locali per l’individuazione condivisa dei reciproci confini e dei relativi raccordi. Una scommessa di non poco conto.