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Unità/Bologna: Conti in rosso per 53 scuole bolognesi

Il deficit complessivo è di un milione e 700mila euro. È impossibile pagare i supplenti

28/09/2007
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l'Unità

di Alice Loreti / Bologna

CONTI IN ROSSO per 53 scuole bolognesi sulle 118 totali, con un debito accumulato dal 2005 e divenuto ormai esorbitante. L’Ufficio scolastico provinciale ha recentemente rilevato gli ultimi dati sui bilanci delle scuole, chiedendo ai vari istituti la cifra neces-
saria per saldare le spese (pagamento delle supplenze incluso) fatte sino 31 agosto 2007. Ad oggi, “la sofferenza di cassa ammonta ad 1milione e 700mila euro”, con buchi che vanno “dagli 850 ai 100mila euro”. Il 50% delle scuole di Bologna, non riesce a pagare i supplenti e ha un forte deficit nel fondo di istituto, aggravato dal passivo accumulato nell’anno scolastico 2006/2007, pari a 12 milioni di euro. Una situazione grave, che rende sempre più difficile l’organizzazione didattica e l’attivazione di laboratori ed attività formative. Il Ministero ha versato un acconto in agosto, per saldare la dotazione finanziaria iniziale, la cifra che ogni scuola comunica verso marzo, in vista della programmazione annuale. Ma “i soldi arrivati, non sono sufficienti”. Inoltre, per circa 18 istituti, “il ministro Fioroni ha chiesto un dettaglio delle spese, perché vanno oltre le sue previsioni”. L’Ufficio scolastico provinciale, ha comunque inviato un’ulteriore segnalazione al Ministero della Pubblica Istruzione. Ma da Roma, “non hanno ancora risposto”. Tanto che, per dare una boccata di ossigeno alle scuole, si darà da fare il provveditorato. “Qualcosa cercheremo di darlo noi- spiega Maria Alda Viviani, responsabile della ragioneria dell’Ufficio scolastico provinciale- poi dovrebbe intervenire il ministero. A novembre arriverà sicuramente un finanziamento per le spese dei primi due mesi del nuovo anno scolastico”. Si sistemeranno i nuovi debiti, quindi, ma quelli vecchi continueranno a pesare sugli istituti. “La scuola bolognese ha qualche piccolissima linea di febbre” ha dichiarato Paolo Marcheselli, che proprio ieri ha salutato i presidi dopo aver presentato le dimissioni dal suo incarico. Ma più che qualche linea, tra conti in rosso, mancato pagamento dei supplenti (e conseguente impossibilità a chiamarne), scuole in reggenza (con presidi che devono gestire due istituti), carenza di organici (soprattutto per le cattedre di inglese e di sostegno) e 22 classi elementari in attesa di ottenere il tempo pieno, pare proprio si sia presa una bella influenza. “Se per i posti di inglese mi limito a dire che occorre aspettare- ha dichiarato Marcheselli- per il sostegno non ho dubbi che siano in arrivo nuovi docenti”. Resta da definire la situazione delle reggenze, fenomeno che riguarda 52 scuole bolognesi. “Gestire due scuole contemporaneamente per un preside è molto difficile- continua Marcheselli- tuttavia voglio sottolineare che la scuola a Bologna non è in emergenza. E una scuola che, per risorse umane e professionalità, risponde alle attese”. Su questo, non vi sono dubbi: gli istituti vanno avanti grazie agli insegnanti, al personale non docente, ai dirigenti che, a fronte di una situazione economica disastrata, si rimboccano giorno per giorno le maniche, lavorando di più, con ore aggiuntive spesso non retribuite e con uno stipendio tra i più bassi in Europa. Ma una scuola che voglia essere di qualità, ha bisogno anche di soldi. E con un debito di quasi 14 milioni di euro, il futuro non appare certo roseo.